Mentre il dog park è fermo a causa di un altro ricorso, l’ordinanza che impone il guinzaglio in tutto il comune è oggetto di un’opposizione al Cds
Si chiama Grizzly, è un bovaro bernese e ha alle spalle una bella carriera espositiva, coronata quest’anno col titolo di campione svizzero dei veterani. Abita a Torricella-Taverne e dalla scorsa estate non avrebbe più avuto un posto dove correre senza guinzaglio, boschi esclusi. A impedirglielo, un’ordinanza municipale emanata ad agosto. Contro quest’ultima tuttavia è stato inoltrato ricorso nei termini di legge al Consiglio di Stato, dettando in tal modo l’effetto sospensivo. Ma i cartelli contenenti le nuove disposizioni – affissi peraltro prima che l’ordinanza venisse emanata – campeggiano tuttora.
«In realtà, vista l’età (10 anni e mezzo, ndr), non corre più molto – scherza la proprietaria di Grizzly, Emanuela Citterio-Montini –. L’ordinanza tuttavia non tocca solo il mio cane, ma tutti». Il regolamento precedente sulla custodia dei cani – pur ricordando che il “detentore è comunque tenuto ad adottare tutte le precauzioni necessarie affinché l’animale non possa nuocere o importunare altre persone o animali” – stabiliva delle “aree di svago”, delle zone di tolleranza in sostanza. «Ne avevamo due: un’area discosta lungo l’argine del fiume Vedeggio e un’altra a Torricella, verso il sentiero tagliafuoco al confine con Bedano. Erano di fatto posti di sfogo, che permettevano la socializzazione dei cani».
A maggio la brutta sorpresa: sono comparsi cartelli che impongono l’uso del guinzaglio su tutto il territorio comunale («li hanno messi anche su strade private o patriziali, dove non ne hanno la competenza»). Citterio-Montini – che è consigliera comunale per la lista civica per Torricella-Taverne, legata al Ppd – si è subito attivata per capire cosa stesse succedendo. «Ho chiamato anche la polizia per capire se l’inasprimento fosse dovuto a dei casi di aggressione, ma mi è stato risposto di no». E così, una volta emanata l’ordinanza ad agosto, l’ha impugnata rivolgendosi al Consiglio di Stato.
L’articolo 10 della nuova ordinanza impone in effetti l’uso del guinzaglio su tutto il territorio comunale. L’articolo 11 ammette che “il Municipio può definire delle aree di svago riservate ai cani”, dove questi potranno essere privi di costrizioni. «La cosa grave è che è la Legge federale a dire che devono esserci delle zone dove i cani possano socializzare, ma a Torricella-Taverne non abbiamo dog park o qualcosa di simile». È l’articolo 71 dell’ordinanza federale sulla protezione degli animali a dire che i cani devono poter essere lasciati liberi per un certo numero di tempo al giorno e socializzare coi loro simili. E la ricorrente in paese non è l’unica a pensarla in tal modo: pur non avendo alcun peso giuridico, è stata lanciata a settembre una petizione che in dieci giorni ha raccolto circa 180 adesioni. «Posso capire che magari ci siano state lamentele perché c’è qualcuno che lascia andare il cane in zone sensibili, ma allora bisogna andare a colpire i singoli. Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio».
Sulla questione abbiamo interpellato anche il capodicastero Sicurezza pubblica, ambiente e territorio, Lorenzo Montini. «Il Municipio, dopo le sue riflessioni, ha preso la decisione a maggioranza e seguendo sensibilità differenti – spiega –. Ora faremo una replica al Consiglio di Stato». Il municipale Ppd sottolinea inoltre che l’esecutivo ha già individuato una zona da adibire a dog park, ma che purtroppo anche questo progetto è fermo a causa di un altro ricorso. Le passeggiate di Grizzly, Fido e amici sono diventate insomma materia da... giuristi.