Una strategia energetica e ambientale per rispondere alle puntuali richieste del Comitato cantonale per lo sciopero per il clima.
La voce dei giovani è stata ascoltata, anche se – non ha nascosto il sindaco Marco Borradori – molte delle richieste sono già state ‘prese di petto’ dal Municipio cittadino: «Del resto lo vediamo anche in questi giorni il clima sta davvero cambiando» ha riproposto l’attualità del cambiamento climatico in una conferenza stampa contraddistinta da afa, dispenser di acqua minerale e, fortunatamente, aria condizionata. Quel grido sollevato lo scorso 15 marzo, quando in piazza della Riforma il Comitato cantonale per lo sciopero per il clima aveva consegnato all’esecutivo luganese una decina di richieste, ha trovato quindi quantomeno delle risposte. «Ad eccezione, forse – non ha mancato di spiegare Borradori – della gratuità dei mezzi pubblici per la quale, personalmente, non mi trova d’accordo». Una posizione, peraltro, condivisa dal collega Angelo Jelmini, capodicastero sviluppo territoriale, che vede in questo servizio una importante componente di partecipazione finanziaria, anche del cittadino: «La Città – ha rimarcato –investe in media ogni anno 17 milioni di franchi per il trasporto pubblico. Un’offerta che verrà ulteriormente ampliata con un potenziamento del 25%, e costi in più intorno ai 2,5 milioni di franchi, entro la fine del 2020».
Richiesto il label di Città dell'energia
Una Lugano, dunque, come illustrato nella presentazione di ieri, «attenta all’ambiente e alla qualità urbana». Del resto, grande quasi 76 chilometri quadrati, Lugano si pone quale prima città in Svizzera con la più ampia superficie verde (circa 60%).
Proclamare così, come richiesto dai giovani, l’emergenza climatica? Secondo le indicazioni del Municipio “la dichiarazione dello stato di emergenza climatica ha una valenza simbolica e non costituisce il fondamento giuridico per l’adozione di misure concrete. Con gli obiettivi inseriti nelle linee di sviluppo, e l’operato nei vari ambiti – è la sintesi delle risposte formulate al Comitato – Lugano risponde già oggi alle problematiche derivanti dai cambiamenti climatici, nell’ambito delle competenze comunali”.
Un lavoro di coordinamento e di collaborazione che il Municipio ha giudicato “intenso e proficuo”, anche per la creazione di una nuova unità amministrativa dedicata ai temi ambientali ed energetici attività nel Dicastero sviluppo territoriale e affidata all’ingegnere Ugo Bernasconi, responsabile Ambiente ed energia. E incamminandosi proprio su questa strada, Lugano ha di recente inoltrato l’istanza di certificazione per l’ottenimento del marchio ‘Città dell’energia’, con il supporto delle Aziende industriali luganesi e del comitato direttivo ‘Lugano con energia’.
Un contesto, del resto, che negli ultimi anni si è fatto oneroso. La città ha, infatti, vissuto due grandi mutamenti. Da un lato, il processo aggregativo che ha portato a oltrepassare la soglia dei 67mila abitanti. Dall’altro, il Comune ha visto ‘sfumare’ quattro quinti delle ricadute fiscali legate al settore finanziario. “Pur in questo non facile contesto – si legge nella conclusione del bilancio della politica ambientale ed energetica della Città – Lugano è sempre stata consapevole delle molte sfide legate ai temi ambientali ed energetici, così come dell’importanza per gli enti pubblici di identificare strategie nell’ambito dei settori sopra illustrati e di rispondere adeguando le proprie infrastrutture, con attenzione alla continua evoluzione delle tematiche. La decisione di dotarsi di una propria politica ambientale ed energetica – presa nel 2016 – è stata consolidata dagli obiettivi delle Linee di sviluppo 2018-2028 e oggi le politiche settoriali di riferimento sono uno dei cantieri più attivi delle politiche settoriali cittadine. Gli obiettivi e le misure sono perseguiti in un ambito di collaborazioni con enti pubblici e privati e sulla base dell’ascolto delle istanze della cittadinanza”.
Sei pilastri
Sono sei i pilastri su cui poggia la strategia energetica e ambientale della Città di Lugano.
1 - Nonostante un ricorso ne abbia rallentato i lavori, la Città conferma l’obiettivo di concluderlo entro il 2020. Il Piano energetico comunale fornirà un’analisi completa dei consumi e delle emissioni di gas serra sul territorio comunale, permettendo di valutare le potenzialità del territorio in relazione al
contenimento del fabbisogno di energia e allo sfruttamento delle risorse rinnovabili indigene. Rilevante anche la decisione della Città di allestire un Piano comunale di adattamento ai cambiamenti climatici, tema di grande attualità e, in questo contesto, di dotarsi di una strategia di lotta alle isole di calore. Non da ultimo, ormai da anni la Città opera per incentivare il riciclaggio e la separazione dei rifiuti.
2 - Lugano è stata tra le prime istituzioni a ricevere il label ‘No littering’, tramite una rete di ecocentri ed ecopunti pianificati in tutti quartieri. Obiettivo, realizzare a breve l’ecopunto di Cadro.
3 - Edifici e impianti comunali: in questo settore l’efficienza energetica, la promozione del fotovoltaico, l’ampliamento delle reti di teleriscaldamento, l’illuminazione degli stabili amministrativi e l’illuminazione pubblica sono stati oggetto dell’introduzione di numerose misure.
4 - Lugano ha una strategia che affianca a quella delle Ail per la promozione e la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Inoltre, in collaborazione con la Sezione forestale Lugano sta allestendo un Piano di indirizzo forestale comunale, che valuterà le possibilità di recuperare il legname ricavato dagli interventi selvicolturali.
5 - La Città investe in media 17 milioni di franchi all’anno per finanziare il trasporto pubblico. Un’offerta che verrà ulteriormente ampliata con la ristrutturazione del servizio di trasporto pubblico su gomma nel dicembre 2021 in
concomitanza con l’apertura della Galleria di base del Ceneri.
6 - Ogni informazione è sempre consultabile sul sito lugano.ch nelle pagine dedicate ai temi ambientali-energetici.