Luganese

Campione non sarà mai punto franco

Dal 2020 l'inclusione nel territorio doganale. Agevolerà i commercianti locali, che pagheranno solo l'Iva svizzera alle dogane italiane

(Ti-Press)
12 dicembre 2018
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Sono pari a zero le possibilità che Campione d'Italia possa diventare una zona come Livigno. L'inclusione dell'enclave e delle acque italiane del lago di Lugano nel territorio doganale dell'Unione europea, approvata lo scorso maggio dalla Commissione Europea, su richiesta del governo italiano, formulata il 18 luglio 2017, riguarda il valore aggiunto (Iva) e non ha niente a che fare con Livigno, comune extradoganale, per cui non sono previste tasse per l'importazione di merci e i prezzi sono decisamente concorrenziali. Innanzitutto, quanto approvato dalla Commissione Europea fa seguito alle trattative Italia-Svizzera sul segreto bancario elvetico, sul nuovo sistema fiscale dei frontalieri (nel frattempo naufragato) e sulle peculiarità di Campione d'Italia. Il via libera del governo comunitario fa seguito all'accordo sottoscritto con la Svizzera. 

L’inclusione di Campione d'Italia nel territorio doganale dell'Ue entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 e non il prossimo anno, come inizialmente previsto. La data è stata posticipata di un anno su richiesta del governo italiano perché non sono stati ancora approvati i decreti attuativi. La misura interessa direttamente i commercianti di Campione d'Italia che non dovranno più pagare sia l'Iva svizzera (poco meno dell'8%) che quella italiana (22 per cento). Quando entrerà in vigore il provvedimento pagheranno, alle dogane italiane, solo un tassa, pari all'Iva svizzera che sarà incassata dalle autorità italiane. Non ci sarà come qualcuno ha paventato una dogana all'arco dell'enclave che delimita il confine. 

Il provvedimento, recita la deliberazione della Commissione Europea,''è ritenuto essenziale per garantire condizioni di parità fra gli operatori economici svizzeri e quelli operanti a Campione d'Italia attraverso l'applicazione di un regime di imposizione indiretta locale, in linea con l'imposti sul valore aggiunto svizzera (Iva)''. Sta pure scritto che ''l'esclusione da Iva (italiana, ndr) verrà accompagnata da un'imposta locale sul consumo coerente con quella elvetica che assicuri un pari trattamento con il contesto economico svizzero''. La misura torna a favore dei commercianti di Campione d'Italia (e di riflesso ai loro clienti in quanto i prezzi sono destinati a calare), visto che, con il nuovo regime fiscale, potranno dedurre dalla dichiarazione dei redditi l'Iva pagata. Cosa che ora non possono fare. I decreti attuativi ancora nella fase di studio comprendono anche i controlli, per evitare eventuali abusi.

Sul tema, intanto, il consigliere nazionale Ppd Marco Romano ha presentato oggi un'interpellanza al Consiglio federale, chiedendo quali siano le conseguenze, per il Ticino e la Svizzera, di questo nuovo statuto doganale.