Benefici per i commercianti che non dovranno più pagare in doppio l'Iva e calerà il costo dei prodotti
Il prossimo 1° gennaio Campione d’Italia torna in... Italia, così come le acque italiane del Lago di Lugano, per cui non saranno più “doganalmente” considerati come territorio svizzero. A beneficiarne saranno i commercianti campionesi e di conseguenza gli abitanti dell’enclave, in quanto caleranno le tasse e di conseguenza il costo dei prodotti.
Questo quanto ha deciso il Consiglio dell’Unione europea che ha accolto la richiesta formulata un anno fa, il 18 luglio 2017 dall’Italia, sollecitata dall’amministrazione comunale di Campione guidata da Marita Piccaluga, che chiedeva l’inclusione nel territorio doganale dell’Unione europea dell’exclave e delle acque italiane del Lago di Lugano, essendo venute meno – citiamo – “le motivazioni storiche che ne giustificavano l’esclusione, quali l’isolamento e gli svantaggi economici, non essendo più pertinenti”. La decisione presa nel maggio scorso, ma della quale si è venuti a conoscenza solo nel fine settimana, è ritenuta ‘’essenziale per garantire condizioni di parità fra gli operatori economici svizzeri e quelli operanti a Campione d’Italia attraverso l’applicazione di un regime di imposizione indiretta locale, in linea con l’imposta sul valore aggiunto (Iva) svizzera’’.
In parole povere i commercianti campionesi oltre all’Iva svizzera non dovranno più pagare anche quella italiana. A questo punto entro la fine dell’anno dovranno essere regolamentati i rapporti in materia doganale con la Svizzera.
Per l’enclave la novità costituisce certamente un raggio di sole, nel buio (quasi) assoluto di questo tormentato ultimo anno, che vede la comunità campionese alle prese con una molteplicità di problemi finanziari che rendono incerto il futuro dell’enclave. La situazione è ritenuta da ogni osservatore più che critica. Come noto, per evidenziare uno dei nodi della crisi, sul Casinò di Campione d’Italia pende la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Como. Il Comune si trova in dissesto finanziario (si è in attesa della nomina del Commissario, che tarda ad arrivare). Uno degli effetti più infausti riguarda gli oltre cento dipendenti comunali, che non ricevono lo stipendio da ormai ben cinque mesi. L’Amministratore unico della casa da gioco, Marco Ambrosini, è dimissionario e continuerà ad esserlo sino al pronunciamento del Tribunale fallimentare del capoluogo lariano.