La perizia attesta la presenza di ‘fattori-barriera’ tali da compromettere una crescita sana degli allievi del docente di Montagnola accusato di maltrattamenti
Pagine sottoscritte dalla commissione peritale, nelle persone del perito Claudio Della Santa e dai due periti ausiliari, gli psicologi Veronica Simona Benhamza e Luca Sciaroni. Fogli di estrema importanza che potrebbero dare, finalmente (a quasi quattro anni dai fatti), una svolta nel caso del maestro delle scuole elementari di Montagnola, Mauro Brocchi, accusato di maltrattamenti nei confronti di alcuni suoi giovanissimi allievi.
La perizia, sollecitata dal procuratore pubblico Antonio Perugini, dopo il rinvio al Ministero dell’incarto per ulteriori accertamenti da parte del pretore Siro Quadri, risponde infatti favorevolmente alla precisa domanda avanzata dal magistrato: ‘Dica il perito se, sulla base delle emergenze istruttorie, i comportamenti dell’imputato Brocchi, segnalati dai genitori di vari allievi di scuola elementare affidati al docente (in particolare per quelli di 8 anni all’epoca dei fatti, ovvero per il periodo settembre 2014-23 novembre 2014) erano tali da costituire esposizione a pericolo del loro sviluppo fisico o psichico, e se sì, in base a quali elementi e criteri pedagogico scientifici’.
A costituire un pericolo al loro sviluppo psichico, piuttosto che fisico, una serie di atteggiamenti del docente considerati dai periti “pedagogicamente non idonei”: la scarsa consapevolezza dei possibili e negativi effetti dei suoi comportamenti sui bambini e la successiva banalizzazione; l’uso inappropriato degli oggetti; l’etichettatura dei bambini minando così la loro popolarità in seno al gruppo; la ricerca di ‘complicità’ con alcuni allievi e denigrando altri, socialmente meno adeguati.
Una bella vittoria, dunque, per le famiglie coinvolte, che da quattro anni attendono giustizia, dopo il passaggio di mano in mano fra due procuratori (Nicola Corti e Perugini, peraltro dimissionario per fine anno). Famiglie oggi preoccupate non solo per l’arrivo di un terzo magistrato, che rallenterebbe nuovamente la pratica, avvicinando sempre più alla temuta prescrizione.
In questo senso il legale di Brocchi, l’avvocato Yasar Ravi, tramite raccomandata ha inviato al Ministero pubblico la richiesta di proroga di venti giorni per pronunciarsi in merito alla perizia, richiesta accolta dal pp Perugini e dunque prolungata fino al 22 ottobre.