Locarnese

PaLoc5, per l'Ata ‘mancanze a diversi livelli’

La presa di posizione della sezione Ticino con le osservazioni su vari aspetti: posteggi, zone 30, trasporto pubblico e aumento del traffico

Mobilità alla lente
(Ti-Press)
6 dicembre 2024
|

È critica l'Associazione traffico e ambiente (Ata), sezione Ticino, nei confronti del Programma di agglomerato del Locarnese di quinta generazione (PaLoc5). Nella presa di posizione, che arriva al termine della fase di consultazione, l'Ata parla di “mancanze a diversi livelli”.

“Il rapporto riguardante il PaLoc5 descrive nuovamente processi e condizioni quadro noti e in buona parte non direttamente promossi dai precedenti Programmi di agglomerato del Locarnese – si legge nella premessa –. Molte misure sono state implementate precedentemente o sono state promosse, progettate o implementate da altri enti (vedi orario 2021, fermata Ffs Minusio). Come già segnalato nelle precedenti prese di posizione per il PaLoc3 e il PaLoc4, anche nel quinto mancano diverse misure fondamentali per raggiungere gli obiettivi, così come certezze che le misure vengano poi realmente realizzate, in particolare a livello comunale”.

Stando all'Ata, il rapporto è privo di un’analisi puntuale delle numerose critiche formulate dalla Confederazione al PaLoc4, che aveva “assegnato il minimo dei punti per mantenere la sufficienza e garantire il finanziamento federale perdendo 2 punti rispetto al PaLoc2 e al PaLoc3”. E ancora: “Ottenere il sussidio del 40 per cento è il minimo previsto per Pa poco costosi. Ci sembra che dalle diverse considerazioni su quanto fatto finora (e che troviamo nel Rapporto in esame), vengano considerate anche misure non promosse dai PaLoc, ma implementate grazie ad altre basi legali superiori. Traspare inoltre un’insufficiente comprensione degli obiettivi del Programma dei trasporti d’agglomerato (Pta) da parte della Commissione intercomunale dei trasporti (Cit) Locarnese e Vallemaggia e degli operatori tecnici, con le conseguenze che conosciamo, sia a livello di interventi che di investimenti. Attraverso il Pta la Confederazione promuove una pianificazione coerente dei trasporti e degli insediamenti negli agglomerati”.

L'Ata Ticino passa quindi in rassegna diversi aspetti, esprimendo, ad esempio, critiche sull'approccio al tema “posteggi”. In particolare: “La questione posteggi non è affrontata concretamente, non c’è un’analisi numerica seria, non c’è nessun obiettivo né tantomeno si propongono misure concrete per affrontare il problema”. Viene quindi stigmatizzato il fatto che, nonostante andasse implementato nei Piano regolatori dei Comuni già tempo fa, lo sviluppo centripeto il Ticino sia in alto mare: “Si continua a edificare in modo diffuso come prima”. Per il trasporto individuale motorizzato, l'Ata contesta le previsioni di un forte aumento fino al 2040 lungo gli assi principali, quale conseguenza della crescita demografica, dei posti di lavoro e delle misure di moderazione nelle strade di quartiere. In verità l'aumento della popolazione “non è tale” e il calcolo non considera a sufficienza la crescita dei viaggiatori sul trasporto pubblico. Una crescita contemplata nel PaLoc5, che propone miglioramenti puntuali, in questo caso lodati dall'Ata, che a sua volta suggerisce diversi interventi per migliorare ancora la rete dei trasporti pubblici nel Locarnese e nelle valli. Infine, arriva il sostegno anche alle diverse misure proposte che tendono a sviluppare la rete ciclabile e il percorso pedonale lungo la riva Minusio-Tenero, in questo caso con qualche perplessità sul costo dell'opera, che si aggira attorno ai 4,6 milioni di franchi. La presa di posizione per esteso è consultabile sul sito ata.ch/sezioni/ticino.