Archiviato il Preventivo 2025; si fa sentire la concorrenza dei servizi di cura a domicilio privati e degli infermieri indipendenti. Nuova sede bloccata
Nonostante le crescenti misure di risparmio e la pressione esercitata dai servizi di cura e assistenza a domicilio privati e degli infermieri indipendenti, l’Alvad riesce a mantenere l’equilibrio finanziario. Lo certifica il preventivo 2025 dell’ente, accolto martedì sera a Muralto dai delegati dei Comuni. I suoi vertici, con in prima fila il dottor Stefano Gilardi e il direttore, Gabriele Balestra, salutano positivamente la moratoria sul rilascio di nuove autorizzazioni a operatori indipendenti e privati, nel tentativo di mettere un freno alla spesa, oramai già da tempo fuori controllo. Nel 2024, l’Alvad ha dovuto fare i conti con una riduzione dell’utenza (flessione del 10%, per un totale poco sotto le 2000 unità), senza tuttavia un impatto negativo sulle ore erogate: i casi presi a carico risultano più complessi e specialistici, anche se la tendenza in atto è da tenere monitorata. È noto – e le statistiche a livello federale lo confermano – che il settore privato fa circa il doppio di ore per caso; l’Alvad si attiene invece alla legge (fatturare alla LAMal solo le prestazioni sanitarie e non quelle di “accompagnamento/supporto”; applicare il principio di sussidiarietà della LACD, nonché quelli di efficienza-efficacia-economicità previsti dalla stessa LAMal). Stando così le cose di dovrebbero raggiungere 154mila ore fatturate (nuova unità di misura, che sostituisce quella delle ore erogate). A complemento d’informazione aggiungiamo che il 2.8% della popolazione residente (mediamente 1 persona ogni 36 abitanti, senza contare la consulenza alle famiglie con bambini in età prescolastica) fa capo all’Alvad, attestando così la capillarità del lavoro sul territorio.
Nel merito delle cifre, spicca un aumento del quantitativo medio di prestazioni per singolo caso (il privato tende a prendere a carico i casi più semplici/stabili, lasciando all’Alvad la casistica più complessa e impegnativa; ciò è confermato anche dall’aumento degli interventi nella fascia serale/week-end); curiosa anche la statistica sul numero di interventi (quante volte si va al domicilio dell’utenza) e il conseguente tempo medio di intervento (stabilizzatosi sui 32-33 minuti) e numero di interventi per utente (aumentato nel 2024 a oltre 140 all’anno, oltre il doppio rispetto al 2010); questi indicatori (aumento interventi per utente e riduzione durata media) confermano la casistica sempre più complessa, che richiede interventi più puntuali e specialistici. L’aumento di costi (+1,3%) risulta superiore all’evoluzione dell’attività; esso è giustificato già dal solo carovita, cui andrebbe aggiunta la prevista maggiore attività per le prestazioni LAMal e infermieristiche (notoriamente più onerose), nonché i diversi progetti in corso, confermando il mantenimento dell’elevato livello di razionalizzazione raggiunto e il controllo nell’evoluzione delle uscite; i ricavi aumentano in misura leggermente inferiore, con una conseguente lieve riduzione del risultato d’esercizio previsto (maggior entrata di 8’300 franchi).
L’impegno dell’associazione è anche rivolto a favore dei propri collaboratori e del mantenimento di un clima di lavoro ottimale, nonché della progettualità. Per quanto riguarda il progetto di costruzione della nuova sede prevista a Muralto è purtroppo ancora fermo al palo, dato che, nonostante il Consiglio di Stato abbia respinto i ricorsi, gli oppositori si sono appellati al Tram e questo prolunga l’iter di parecchio tempo.
Segnaliamo che nel corso della seduta si è pure provveduto alla nomina di una sostituta in seno al Comitato, per il quadriennio 2024-2028. Si tratta di Michela Pedroli, presidente delle Arp Maggia e Losone, che sostituisce l’uscente Giuseppe Cotti.