Sottolineati oggi i 10 anni di attività della Ticino Film Commission, pioniera in Svizzera capace di accompagnare finora 250 produzioni
Duecentocinquanta produzioni accompagnate, un indotto economico diretto pari a 26 milioni di franchi, oltre 20mila pernottamenti generati e 3’400 giorni di produzione. Senza dimenticare i numerosi impieghi temporanei legati alle riprese.
Sono cifre che ben rappresentano il peso specifico della Ticino Film Commission (Tfc), i cui primi 10 anni di attività sono stati celebrati stasera in un incontro stampa cui ha partecipato, fra gli altri, il presidente del governo ticinese Christian Vitta. E proprio dal ministro delle Finanze è giunta la conferma di un fondamentale appoggio politico alla Tfc, da lui definita «un’iniziativa esemplare che ricopre un importante ruolo nel promuovere l’immagine del Ticino oltre i confini nazionali e che contribuisce a generare ricadute positive per l'economia e per tutto il territorio». Eppure, malgrado l’evidenza, si continua a lottare sul filo degli incentivi, soprattutto rispetto ad altre realtà estere a noi vicine. Lo ha sottolineato il nuovo presidente della Tfc, Claudio Franscella, che per farvi fronte ha genericamente fatto riferimento a «nuove sfide per il futuro».
Il campo d’azione della Ticino Film Commission, diretta dal regista Niccolò Castelli, è vario: facilitare l’arrivo di produzioni interessate a girare sul territorio e, di conseguenza, accompagnare lungometraggi di fiction o documentari, serie tv, video musicali, programmi televisivi internazionali, spot commerciali, cortometraggi, nonché l’audiovisivo nelle sue più diverse forme. La sua creazione si deve proprio al Cantone ed era avvenuta appunto nel 2014 nell’ambito dei lavori della piattaforma dell’audiovisivo cui avevano partecipato tutti gli attori del settore. Prima commissione nel suo genere in Svizzera, ha lo statuto di fondazione e non ha scopo di lucro. Alle sue radici troviamo il lavoro di concertazione dell’Ufficio per lo sviluppo economico della Divisione dell’economia, il sostegno finanziario per il tramite della politica economica regionale, i soci fondatori Ticino Turismo, l’Associazione film e audiovisivi Ticino (Afat), il Gruppo registi e sceneggiatori indipendenti della Svizzera italiana (Grsi) e il Locarno Film Festival.
Durante l’incontro hanno preso la parola anche il sindaco di Locarno Nicola Pini (già presidente della Ticino Film Commission, prima del suo attuale vicesindaco Franscella), il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta, Nadia Dresti (membro di Cda del Locarno Film Festival, responsabile dell’Industry Advisory Board, nonché ex direttrice della Tfc) e Katalin Gödrös, regista del lungometraggio “Jakobs Ross”, in programma quest’anno al Locarno Film Festival. A ospitare le riprese del film, nel 2022, erano state le zone della Vallemaggia recentemente martoriate dal maltempo. Proprio a favore di quei territori, anche durante la proiezione locarnese del film, sarà possibile effettuare donazioni per la ricostruzione.
Nei suoi dieci anni di esistenza, è stato sottolineato, la Tfc ha lavorato costantemente per attrarre sul territorio produzioni cinematografiche e audiovisive e per promuovere il Ticino come set ideale. «Prima dell’istituzione della Tfc, il nostro cantone poteva già vantare realtà produttive nell’ambito del settore audiovisivo – ha ricordato il direttore Niccolò Castelli – anche se forse non riconosciute quanto meritavano. È però innegabile che in Ticino si girasse molto meno e che non vi fosse una rete, un punto di riferimento anche per produzioni provenienti da fuori cantone. Oggi i giorni di produzione coprono tutto l’arco dell’anno ed è rappresentato l’intero spettro del panorama audiovisivo, dal cinema alle serie tv. Anno dopo anno il nostro settore audiovisivo si è sviluppato e il Ticino in questo ambito si fa conoscere non solo per la bellezza dei suoi luoghi, la ricchezza e la diversità delle sue location, ma anche per l’affidabilità riconosciuta dei suoi professionisti».
L’attività ha coinvolto tutto il territorio cantonale. «In Ticino si è girato e si gira da Airolo a Chiasso – ha notato Franscella –: dal Lucomagno a San Carlo in Val Bavona, passando per Locarno, Bellinzona e Lugano. La nostra regione è potenzialmente tutta un set cinematografico. In Ticino non ci sono solo stupendi paesaggi, ma anche luoghi più nascosti e gente di cinema in grado di sostenere le produzioni che ci scelgono». La Tfc è diventata negli anni il centro di competenza per la creazione audiovisiva nella Svizzera italiana ed è oggi un anello imprescindibile nella catena dell’industria cinematografica regionale e nazionale. Oltre a quello del Cantone, può contare sul sostegno di partner come BancaStato, Ticino Turismo e le Organizzazioni turistiche regionali, nonché su un’ampia e solida rete di collaborazioni legata a progetti specifici che coinvolge Comuni, istituzioni internazionali e nazionali e realtà professionali, come ad esempio Locarno Pro, la sezione del Locarno Film Festival dedicata ai professionisti dell’industria.