Passato, presente e futuro della filiera della produzione cinematografica in Ticino. Pini: ‘Un progetto lungimirante che promuove il territorio’.
Tredici milioni di franchi di indotto economico sul territorio; 1’300 giorni di produzione; 780 dipendenti, 8’775 pernottamenti, 128 produzioni accompagnate; 27 film supportati e promossi in anteprima in Ticino. Alla spicciolata citiamo i risultati del triennio 2018-2021 della Ticino Film Commission (Tfc). Ancora più incoraggianti le cifre dell’attività durante il 2022, una su tutte i quattro milioni stimati di indotto.
La Tfc è giunta a un momento topico del suo percorso e da ora continuerà a lavorare a favore del cinema e dell’economia del Canton Ticino grazie anche a una nuova base legale, che ne garantisce l’operatività a lungo termine, approvata dal Gran Consiglio lo scorso 14 dicembre. Uno sviluppo e una continuità operativa possibili grazie a storici e nuovi partenariati economici, come Ticino Turismo e BancaStato, che permetteranno di potenziare l’attrattiva del Cantone nell’ambito della filiera cinematografica.
‘La produzione cinematografica in Ticino – Bilancio sul recente passato, il presente e i nuovi incentivi alla produzione audiovisiva’ era il titolo della conferenza stampa organizzata dalla Tfc di questa mattina, nell’auditorio di BancaStato a Bellinzona. Di questi temi hanno parlato Nicola Pini, in qualità di presidente della Tfc, il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) Christian Vitta, il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta, il presidente della direzione generale di BancaStato Fabrizio Cieslakiewicz, il direttore della Tfc Niccolò Castelli e Amel Soudani, produttrice e titolare di Amka Films Productions.
«Oggi festeggiamo un traguardo – ha esordito Nicola Pini –. Parlo di celebrazione perché vivo l’emozione dei 18 anni, quando si schiudono le possibilità e anche le responsabilità della maggiore età. Questo è il presente della Ticino Film Commission». Il presidente ha quindi ripercorso gli ottimi risultati di «un’iniziativa di politica economica (in prima istanza; ndr)» che nel 2014 (anno di nascita) è partita come progetto pilota e che nel corso degli anni si è sempre più consolidata: testimoni ne sono i dati. Uno su tutti: la crescita delle spese dirette sul territorio cantonale partite da poco più di 800mila franchi nel 2014-2015 arrivando progressivamente agli oltre quattro milioni del 2021. Cifre che dimostrano «la bontà e la lungimiranza del progetto» che si è trasformato «in un’iniziativa stabile e rilevante per il Cantone». Sì, perché «i prodotti audiovisivi sono importanti mezzi promozionali del territorio regionale» ha esplicitato Pini che ha dunque chiosato: «La cultura è un motore di sviluppo civile e sociale, ma anche economico».
Un bel film in cui il Cantone «gioca l’importante ruolo di regista (nel 2022, ha contribuito con 500mila franchi. Per il 2023 il finanziamento ammonta a 350mila franchi; ndr)», ha dichiarato Christian Vitta, che ha quindi ribadito come la Tfc sia «un progetto esemplare e un nuovo successo della politica economica regionale cantonale, con un impatto rilevante anche per il turismo». Un’iniziativa, ha sottolineato Vitta, che ha notevoli margini di sviluppo pensando «a come il contesto audiovisivo sia sempre più in espansione. Una tendenza che riguarda non solo i confini cantonali, ma altresì quelli nazionali e internazionali».
Cogliendo la metafora cinematografica lanciata dal direttore del Dfe, Fabrizio Cieslakiewicz ha espresso soddisfazione per il partenariato che da quest’anno lega BancaStato (che così adempie al suo mandato pubblico di sostegno a realtà culturali, sociale e sportive) e la Tfc: «Diventiamo anche noi protagonisti di una realtà importante», finanziando annualmente la fondazione senza scopo di lucro con 50mila franchi (per i prossimi tre anni).
Fra i soci fondatori figura Ticino Turismo che nella persona del suo direttore, Angelo Trotta, ha ribadito la ferma intenzione di continuare a giocare un ruolo nel progetto: il settore turistico - che comprende Ticino Turismo e le quattro organizzazioni turistiche regionali – investirà annualmente 80mila franchi, per due anni. Le motivazioni di questo impegno «sono nove. Uno, ci abbiamo creduto ancora prima della nascita della Tfc e poi perché fra cinema e turismo il nesso è molto forte, basti pensare al ‘cineturismo’». Il direttore dell’organizzazione mantello ha quindi indicato ancora fra le ragioni l’indotto economico, la visibilità del territorio, importante soprattutto per le regioni periferiche e quindi la loro valorizzazione, perché «il cinema è uno strumento promozionale molto forte».
Citando la ‘Legge Netflix’ (approvata lo scorso anno, entrerà in vigore nel 2024) che offrirà nuove opportunità per il settore, anche Niccolò Castelli ha illustrato le attività recenti, confrontandole con quelle degli inizi. In particolare, ha commentato le cifre degli ultimi anni, soffermandosi su quelle inerenti alla produzione cinematografica che coinvolge numerosi attori e quindi professionalità, parlando di un importante lavoro di messa in rete fra i vari attori. Il successo di un’istituzione come la Tfc sta nell’ampliare sempre più l’offerta da proporre alle produzioni cinematografiche, che «scelgono le strutture in base agli incentivi e alle facilitazioni che permettono di risparmiare sui costi di realizzazione». Castelli ha quindi passato in rassegna le produzioni di rilievo che hanno scelto il Ticino come luogo per girare i propri prodotti audiovisivi (dallo spot pubblicitario al lungometraggio) fra gli altri: ‘Bon Schuur Ticino’ di David Luisi (a Locarno) che «ha fatto parlare di noi sulla stampa svizzera», e ‘Il sesso degli angeli’ di Leonardo Pieraccioni (a Lugano). Esperienze che portano anche competenze professionali diverse che possono essere formative per gli studenti del settore audiovisivo ticinese che partecipano alle produzioni.
In conclusione, dopo la rassegna di Castelli, Amel Soudani, in qualità di produttrice, ha presentato ‘Alter Ego’ la prima serie tv nazionale interamente girata in Ticino (le riprese sono iniziate questo mese nel Bellinzonese e dureranno undici settimane), con la regia di Erik Bernasconi e Robert Ralston. «Un grande progetto che coinvolge 70 tecnici, 52 attori per una cinquantina di location».