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Alvad: ‘non scontro ma punti d'incontro e miglior coordinamento’

Il dottor Gilardi, presidente dell'Alvad, insiste sulla necessità delle reti integrate nella presa a carico dei pazienti in ambito sociosanitario

14 maggio 2024
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«Solo la creazione di reti integrate porterà a una razionalizzazione delle energie e al contenimento dei costi, a beneficio di tutti». È il mantra del dottor Stefano Gilardi, presidente dell'Associazione locarnese e valmaggese di cure a domicilio (Alvad) quando si parla di costi della salute. Problema col quale è ovviamente confrontata anche un'azienda come l'Alvad, che chiude la legislatura con un buon risultato a consuntivo, sulla falsariga dei precedenti. «La nostra azienda di servizio – ha spiegato nel corso dell'incontro con i media che precede l'Assemblea dei delegati – poggia su un'amministrazione e su un settore sanitario molto performanti». Circa 2’100 i casi seguiti lo scorso anno dal personale di cura e assistenza, oltre 148mila le ore di prestazioni erogate, 278mila circa gli interventi effettuati. Sin qui le cifre nude e crude, che non devono però far passare in secondo piano «l'alta qualità del servizio e la capacità di affrontare, con successo, patologie fra le più diversificate e complesse». Quale Spitex siamo un ente para pubblico che si impegna a fornire a tutti un servizio assistenziale di qualità indipendentemente dalla localizzazione del richiedente – prosegue il medico – e dalla complessità del caso. Proprio questi aspetti ci distinguono dai servizi Spitex privati e dagli infermieri indipendenti. Il mandato assegnatoci dallo Stato è proprio quello di coprire l'intero territorio, quindi anche le zone periferiche (maggiormente ‘antieconomiche’ dal punto di vista dei costi di trasferta) e di rispondere anche a quelle particolari richieste che dal profilo prettamente dei costi non sono convenienti. Aspetti, questi ultimi, che non ci rendono dunque paragonabili con altre offerte sul mercato. Sia ben chiaro, l'Alvad non è in guerra con nessuno, rispettiamo la concorrenza privata con la quale collaboriamo attivamente, ma ci teniamo a far chiarezza su alcuni aspetti della nostra missione e in modo particolare rispetto alle nostre peculiarità, tra le quali la sussidiarietà».

Tre attori, tante differenze

A dividersi la torta dell'assistenza e delle cure a domicilio sono, dunque, tre attori: Alvad, Spitex privati e infermieri indipendenti. Questi ultimi sono in numero crescente dopo la pandemia da Covid-19. Oggi si calcola che in Ticino ve ne siano, secondo le cifre fornite dal direttore dell'Alvad, Gabriele Balestra, circa 520, quando, fino a un paio di anni fa erano meno di 200. Volendo confrontare le varie realtà per prestazioni LAMal, dal Consuntivo 2023 emerge che le ore medie annue per caso degli Spitex privati sono il doppio rispetto a quelle dell'Alvad (120,31 contro 61,3). A livello di costi di gestione, tuttavia, la media per caso è di poco meno di 6mila franchi per l'Alvad, mentre per i privati supera i 9’200 franchi.
Per i Comuni, in generale, l'Alvad costa di più per singola ora erogata e il motivo, per dirla con parole di Gabriele Balestra, «sta proprio nel fatto che abbiamo l'obbligo di coprire l'intero comprensorio locarnese. Le lunghe trasferte non vengono fatturate alle casse malati, così come non lo sono alcune particolari prestazioni che vengono prese a carico dalla nostra struttura. Malgrado ciò, i costi per singolo caso sono pari al 60% rispetto agli Spitex privati». Tutto questo è possibile grazie alla capacità di coordinare al meglio (e in maniera professionale) l'attività. Con gli anni l'Alvad ha sviluppato un modello organizzativo efficace ed efficiente, in grado di assicurare personale specialistico e di rispondere a sempre nuove richieste (dall'infermieristica di famiglia alle cure palliative, passando per le cure oncologiche, per non citarne che alcune). Importante è pure, come sottolineato da Alessandra Viganò, direttrice sanitaria, la collaborazione con le risorse e gli enti di prossimità, ad esempio nell’ambito delle cure palliative, con Associazione Triangolo e Hospice Ticino, senza dimenticare che Alvad assicura un picchetto infermieristico telefonico 365 giorni all'anno, 24/24, a supporto delle situazioni di particolare fragilità. «Se ci atteniamo agli skill-mix (ovvero all'impiego ottimale delle risorse in funzione delle tipologie che si vanno ad affrontare) ci rendiamo conto che l'Alvad è sicuramente un'organizzazione vincente. Al nostro interno moduliamo ogni minuto in funzione delle condizioni del paziente, evitando ad esempio il ricorso a personale altamente specializzato laddove non necessario».

Migliorare l'integrazione e il coordinamento

Da fine dicembre, inoltre, è a disposizione dei pazienti uno spazio multifunzionale gestito da personale appositamente formato nel campo del sostegno psichiatrico e della salute mentale, nel quale l’utente affetto da fragilità legate alla sfera della salute mentale può essere supportato a migliorare le sue competenze nei processi di autocura e quelli relativi alla socialità. Grazie all'informatica, infine, nel pieno rispetto della privacy il personale del Servizio ambulanza (Salva) può accedere, in caso di urgenza, alle cartelle degli infermieri dell'Alvad in modo da assicurare un intervento tempestivo più efficace, a costi contenuti».
La parola d'ordine, insomma, nella sede di via alla Morettina 9 è ‘integrazione’ (con gli enti, nell'ottica della sussidiarietà, massimizzando i servizi già presenti e contenendo le spese). Un tema che a livello di simposi, l'Alvad già promuove da tempo. «Vogliamo evitare scontri e favorire, al contrario, punti d'incontro che consentano un miglior coordinamento.Tocca ora alla politica regionale attivarsi, sull'esempio di quanto fatto negli altri Cantoni. Con la nostra situazione anagrafica, dobbiamo stare attenti e cercare di ridurre i costi. Ricordo che la nostra regione è l'epicentro gerontologico della Svizzera» – conclude Gilardi. Messaggio chiaro.