Locarnese

Truffe in Lavizzara, scarcerato il 64enne

Il noto imprenditore valmaggese ha lasciato stamane il penitenziario della Farera nel quale era stato rinchiuso dopo il blitz della polizia nella sua casa

In sintesi:
  • Una denuncia da parte del Municipio alto valmaggese aveva fatto scattare l'inchiesta
  • L'uomo sarebbe dovuto rimanere dietro le sbarre fino a fine luglio
14 luglio 2023
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È uscito nella mattinata del 14 luglio dal carcere della Farera e può far rientro a domicilio il 64enne valmaggese agli arresti dallo scorso 6 giugno, con l'accusa di mala gestione (nello specifico di truffa per mestiere e appropriazione indebita) di fondi destinati a progetti di promozione e crescita territoriale in Valle Lavizzara. Inizialmente, lo ricordiamo, avrebbe dovuto rimanere dietro le sbarre fino a fine luglio. Almeno così aveva stabilito il Giudice dei provvedimenti coercitivi. Sull'imprenditore, comprensibilmente provato dopo oltre un mese di detenzione e ripetuti interrogatori, gravano i sospetti di una gestione “rivedibile” di cospicui importi di denaro destinati a interventi di valorizzazione del territorio della Lavizzara. Lui stesso direttore d'azienda, avrebbe perso di vista, secondo la Magistratura, i giusti equilibri dopo diversi anni di valida e apprezzata attività.

Una denuncia nei suoi confronti era stata sporta dal Municipio di Lavizzara. I motivi non sono stati finora pubblicamente chiariti (ma si sa per certo che alcuni rappresentanti dell'Amministrazione comunale sono stati sentiti dagli inquirenti proprio in tempi recenti).

Nei guai con la giustizia il 64enne non era comunque stato l'unico a esserci finito. Nell'ambito della stessa inchiesta penale le persone indagate risultano in totale 5. Fra esse, anche un cittadino italiano domiciliato nel Canton Lucerna, attivo nella raccolta fondi in Svizzera interna per i medesimi progetti in Lavizzara. Una sorta di figura da tramite tra gli innumerevoli donatori d'oltre Gottardo e gli enti richiedenti aiuto valmaggesi.

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