Lavizzara

Presunta truffa, il 64enne in carcere fino a fine luglio

Prorogato il termine di detenzione preventiva per l'uomo accusato di malagestione di fondi per progetti di sviluppo in valle

Il carcere giudiziario della Farera
(Ti-Press)
7 luglio 2023
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In carcere fino alla fine di luglio. Lo ha deciso il Giudice dei provvedimenti coercitivi per il 64enne della Lavizzara in detenzione dal 6 giugno con l'accusa di truffa per mestiere e appropriazione indebita.

Sull'uomo, ricordiamo, gravano i sospetti di una gestione “rivedibile” di cospicui fondi destinati a progetti di valorizzazione del territorio della Lavizzara. Lui stesso direttore d'azienda, avrebbe perso di vista, secondo la Magistratura, i giusti equilibri dopo diversi anni di valida e riconosciuta attività.

Una denuncia nei suoi confronti era stata sporta dal Municipio di Lavizzara. I motivi ancora non sono stati finora pubblicamente chiariti, così come non è chiaro perché l'esecutivo abbia in seguito continuato a mantenere i rapporti con il 64enne, addirittura chiedendogli soldi (ad esempio per garantire la permanenza, in alta valle, della sezione della Scuola dell'infanzia) provenienti dai gremi in cui siede; soldi poi effettivamente ricevuti, come recentemente rilevato da un consigliere comunale in un'interrogazione al Municipio.

Nell'ambito della stessa inchiesta penale le persone indagate sono in totale 5. Fra esse, anche un cittadino italiano che avrebbe operato nella raccolta fondi in Svizzera interna, da Lucerna, ma per i medesimi progetti in Lavizzara. Una sorta di figura di collegamento tra gli innumerevoli donatori e gli enti richiedenti aiuto.

La proroga della carcerazione preventiva fino a fine luglio soddisfa evidentemente i bisogni della Magistratura, che però, stando a nostre informazioni, avrebbe richiesto un periodo più lungo, fin oltre la metà di agosto.