Municipio e Legislazione appoggiano la mozione della Sinistra Unita volta a migliorare la conciliabilità lavorativa di chi si prende cura dei propri cari
"Al giorno d’oggi è senz’altro pertinente che un datore di lavoro, privato o pubblico che sia, debba supportare i dipendenti che, loro malgrado, devono affrontare i problemi di salute nella propria cerchia familiare".
Lo afferma il Municipio di Locarno e lo sottoscrive la Commissione della legislazione della Città sul Verbano, in riferimento alla mozione del 10 novembre 2021 "Migliorare la conciliabilità lavorativa in favore dei famigliari curanti" presentata, dal consigliere comunale Pier Mellini e cofirmatari (Sirica, Cavalli, Albi, Camponovo, Malinov, Genazzi e Beretta). I rappresentanti del gruppo della Sinistra Unita in sostanza auspicavano, in seguito a due modifiche del Codice delle obbligazioni e della Legge federale sul lavoro volute dal Consiglio federale e dal Parlamento federale per favorire la conciliabilità lavorativa dei famigliari curanti – persone cioè che si occupano regolarmente e intensamente di un proprio caro non autosufficiente, minorenne, adulto o anziano –, "che la Città di Locarno partecipi anch’essa a promuovere la conciliabilità lavorativa dei famigliari curanti e assicuri ai propri dipendenti almeno quanto richiesto a tutti gli altri datori di lavoro privati". Questo, ricordando che "il Regolamento organico dei dipendenti della Città di Locarno (Rod) non prevede" le possibilità aggiunte invece dalla modifica a livello federale, ossia un congedo di corta durata per assistere un proprio famigliare con problemi di salute e uno per curare un figlio minorenne gravemente ammalato.
Nel concreto, la mozione chiede di "chiarire le tre distinte possibilità di congedo previste per curare un proprio caro con bisogni di assistenza ammalato". La prima è "un congedo pagato, con certificato medico, per curare un famigliare convivente con problemi di salute, fino a un massimo di 3 giorni per eventi e al massimo 10 giorni all’anno". La seconda "un congedo per un figlio minore di 15 anni malato, fino a un massimo di 5 giorni all’anno. Con certificato medico a partire dal 4° evento o per un evento di più di 3 giorni. Questo congedo si somma al primo se del caso". La terza possibilità è "un congedo di lunga durata per un figlio gravemente malato nel caso di diritto a prestazione delle Indennità di perdita di guadagno".
Richieste (la cui applicazione rientrerà nella revisione del Rod) appunto accolte dal Municipio, che ha formulato preavviso positivo all’accoglimento della mozione, nonché appoggiate integralmente anche dalla Commissione della legislazione (co-relatori Andrea Barzaghini e Mauro Belgeri).