Locarnese

Familiari curanti, ‘migliorare la conciliabilità lavorativa’

La Sinistra Unita di Locarno, con una mozione, chiede che la Città faccia i passi necessari per adeguarsi agli standard richiesti ai privati

Quali sono le possibilità di congedo per assistere un parente ammalato?
(Ti-Press)
11 novembre 2021
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“Migliorare la conciliabilità lavorativa in favore dei famigliari curanti”. È il titolo della mozione presentata, per il gruppo della Sinistra Unita in Consiglio comunale a Locarno, da Pier Mellini, Fabrizio Sirica, Gian Cavalli, Francesco Albi, Rosanna Camponovo, Aleksandar Malinov, Gionata Genazzi e Giulia Maria Beretta.

“Il 1° gennaio e il 1° luglio di quest’anno – premette la mozione – sono entrate in vigore due modifiche del Codice delle obbligazioni e della Legge federale sul lavoro, volute dal Consiglio federale e dal Parlamento federale per favorire la conciliabilità lavorativa dei famigliari curanti, persone cioè che si occupano regolarmente e intensamente di un proprio caro non autosufficiente, minorenne, adulto o anziano che sia”. Una modifica riguarda il congedo di corta durata per assistere un proprio famigliare con problemi di salute; l’altra il congedo per curare un figlio minorenne gravemente ammalato.

La Sinistra Unita ritiene “auspicabile che la Città di Locarno partecipi anch’essa a promuovere la conciliabilità lavorativa dei famigliari curanti e assicuri ai propri dipendenti almeno quanto richiesto a tutti gli altri datori di lavoro privati”. Questo, ricordando che “il Regolamento organico dei dipendenti della Città di Locarno (Rod) non prevede a tutt’oggi queste due possibilità. Unicamente l’art 60 ROD definisce, in maniera piuttosto blanda, che il Municipio ha la facoltà di concedere altri congedi pagati o non pagati per giustificati motivi, in particolare per ragioni di studio (…) o fondati motivi familiari”.

I mozionanti si dicono “dell’avviso che la tutela dei famigliari curanti alle dipendenze del Comune e soprattutto delle persone malate che necessitano delle cure vada assolutamente esplicitata in maniera più chiara e approfondita” e sottolineano che “l’obiettivo principale della mozione non è quello di migliorare in maniera generale le condizioni di lavoro dei dipendenti, ma di permettere una migliore conciliabilità lavorativa dei famigliari curanti confrontati con famigliari che hanno problemi di salute, anche molto gravi”.

Cosa chiede dunque la mozione? Di “chiarire le tre distinte possibilità di congedo previste per curare un proprio caro con bisogni di assistenza ammalato”. La prima è “un congedo pagato, con certificato medico, per curare un famigliare convivente con problemi di salute, fino ad un massimo di 3 giorni per eventi e al massimo 10 giorni all’anno”. La seconda “un congedo per un figlio minore di 15 anni malato, fino ad un massimo di 5 giorni all’anno. Con certificato medico a partire dal 4° evento o per un evento di più di 3 giorni. Questo congedo si somma al primo se del caso”. La terza possibilità è “un congedo di lunga durata per un figlio gravemente malato nel caso di diritto a prestazione delle Indennità di perdita di guadagno”.