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Protezione prato secco ad Ascona: ‘Il Comune può far poco’

La presa di posizione del Municipio sulla mozione che chiede di recintare l’area e di creare un dog park più in là

Tracce che indicano i passaggi (troppi fuori dai sentieri)
26 aprile 2022
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Tutelare, con una recinzione e una segnaletica potenziata, i prati secchi (area protetta), che coprono una superficie corrispondente a un terzo del sedime dell’ex aerodromo di Ascona. Sugli altri due terzi del terreno, creare un "dog park" dove i cani possano muoversi liberamente, pur nel rispetto delle altre persone che visitano tale luogo. Questo parco per gli amici a quattro zampe offrirebbe ai proprietari un’ottima alternativa al lasciare scorrazzare i loro cani sul prato secco.

‘Intervento di salvaguardia opportuno’

Queste in sostanza, le due richieste formulate nell’ottobre del 2020 dal consigliere comunale Valerio Sala (Gruppo rosso verde e Forum alternativo) in una mozione. Sul tema si esprime ora il Municipio. Lo stesso ricorda che la Commissione edilizia ha già affrontato l’argomento, giungendo a chiare conclusioni: "Siamo convinti dell’importanza naturalistica della zona. Un intervento di salvaguardia dell’area del prato secco è opportuno. Per evitare che la pressione del pubblico diventi troppo importante, la commissione auspica un intervento di delimitazione naturale (vegetazione, staccionata) della zona e di ripristino dei sentieri esistenti, in particolar modo il sentiero parallelo a via del Sole, attualmente poco invitante in quanto carente di manutenzione. È auspicato inoltre un potenziamento della segnaletica". Per i commissari, quindi, "la mozione è parzialmente accolta, per quanto concerne la protezione del prato secco".

Di diverso parere il Municipio, che – oltre a chiedere al Legislativo di respingere la mozione – affronta uno per uno gli argomenti sollevati da Sala. L’Esecutivo pone l’accento sul fatto che già "esiste un dog park sull’argine della Maggia, in territorio di Losone, a meno di un chilometro in linea d’aria dal sedime dell’ex aerodromo". Inoltre un parco per i cani è "da considerare un’attività molesta che poco si concilierebbe con l’area a ridosso di una zona residenziale". Di più: lo stesso dog park pregiudicherebbe lo svolgimento di eventi, come il concorso ippico internazionale o la Polo cup sul medesimo sedime.

Per quanto riguarda la protezione vera e propria del prato secco con misure comunali, il Municipio specifica che il terreno appartiene al locale Patriziato. Quindi "non possiamo liberamente piantare siepi, arbusti o staccionate alfine di evitare che le persone lo calpestino".

E ancora: "Rileviamo che l’attuale segnaletica è stata fatta dal Cantone, responsabile in prima battuta delle zone di protezione, in accordo con il Patriziato e in parte finanziata dal Comune. Oltre a quanto sopra, non possiamo fare molto".

Ricordiamo che sulla mozione dovrà ora esprimersi il Consiglio comunale, in una prossima seduta.

Prati secchi, in Ticino meno di 10

"Il prato secco dell’ex aerodromo, situato in un comparto di origine alluvionale, è un ambiente di particolare pregio. Ospita infatti una ricca varietà di specie legate a suoli aridi e poveri di sostanze nutritive, alcune delle quali minacciate di estinzione". La definizione è quella della Sezione dello sviluppo territoriale del Dipartimento del territorio, formulata alcuni anni fa, quando fu avviata la procedura di consultazione del Decreto di protezione del sedime all’ex aerodromo di Ascona.

E la stessa Sezione aggiungeva: "La zona ha inoltre una grande valenza paesaggistica, quale spazio libero in un territorio edificato, ed è molto utilizzata come area di svago di prossimità. I prati secchi di questo tipo sono molto rari, in Ticino se ne contano meno di dieci. Situato a circa 200 metri di altitudine sul livello del mare, quello di Ascona è il più basso in Svizzera". In virtù di questi contenuti, il Cantone è stato chiamato ad adottare adeguati provvedimenti di protezione e a istituire formalmente la tutela dell’area. "L’obiettivo generale della protezione del comparto è la conservazione e la valorizzazione dei contenuti naturalistici del prato secco, per assicurarne a lungo termine l’integrità, così come la sua funzione di habitat per specie vegetali e animali tipiche di ambienti secchi, promuovendo nel contempo un rapporto equilibrato con le utilizzazioni nelle immediate vicinanze".

Eliminato l’asfalto dell’ex pista dell’aerodromo

Il decreto di protezione è stato adottato il 6 dicembre 2017, dopo trattative con il Comune di Ascona e il locale Patriziato. Nel 2019 era poi stato rimosso l’asfalto di parte della pista dell’ex aerodromo, quale primo passo per la rinaturazione del prato secco, per un costo di 118mila franchi, ripartiti tra Confederazione (50 per cento), Cantone Ticino (25 per cento), Patriziato di Ascona (20 per cento) e Comune di Ascona (5 per cento).

Previsti nel progetto anche l’inversione degli strati del suolo, per riportare alla luce eventuali semi dormienti, una semina parziale con sementi raccolte in loco e la delimitazione del perimetro interessato dal prato secco. La superficie, comunque, negli intendimenti deve rimanere aperta e accessibile alla popolazione. Sono stati posati alcuni pannelli didattici per illustrare la natura delicata dell’area protetta.

Situazione insoddisfacente

Sentinella di una situazione insoddisfacente, il consigliere comunale Valerio Sala, che negli anni si è mosso a più livelli: oltre a un’interpellanza e a una mozione, aveva denunciato gli abusi su questo territorio tanto prezioso quanto delicato anche in una lettera all’Ufficio federale dell’ambiente, Ufam. Ma a quanto pare le soluzioni tardano a venire.

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