Locarnese

Ascona, meno fuochi d'artificio e un recinto per il prato magro

Le richieste sono contenute in due mozioni presentate nei giorni scorsi dal ‘Gruppo rosso verde+FA’

Una delle immagini allegate alla mozione sui prati magri
14 aprile 2023
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Limitare i fuochi d'artificio e recintare le aree naturalistiche protette all'ex aerodromo. Sono le richieste formulate dal Gruppo rosso verde+Fa (primo firmatario, Valerio Sala) tramite due mozioni. Entrambi i temi erano stati oggetto di precedenti richieste dello stesso Sala; ad alcune di esse aveva risposto a suo tempo il Municipio. Per quanto riguarda i fuochi d'artificio, l'Esecutivo aveva specificato che l'inquinamento da CO2 prodotto dagli spettacoli pirotecnici è poca cosa, stando a uno studio eseguito a Zurigo da Myclimate. La mozione fa ora riferimento a un'altra analisi, quella dell'Ufam, dalla quale emerge che delle 2’000 tonnellate di fuochi sparati in un anno in Svizzera, 1’500 sono costituite da materiale dell’involucro e 500 da miscele pirotecniche. Oltre al CO2 – sottolineano i mozionanti – ci sono altre sostanze che finiscono nell'ambiente, fra le quali si possono annoverare microplastiche, metalli pesanti, polveri fini, clorati e perclorati. Le richieste formulate dalla mozione: “Proibire o perlomeno ridurre in modo incisivo l’utilizzo di fuochi d’artificio in generale, ad esempio negando oppure riducendo al minimo i permessi ai vari grandi alberghi o ai privati (feste, matrimoni e altro) e limitarne la durata a 10 minuti. Rinunciare ai fuochi d’artificio del 1° gennaio, proponendo ad esempio uno spettacolo con l’utilizzo di droni o altre tecnologie meno inquinanti. Se questo non fosse possibile, combinare varie tecnologie sostenibili con fuochi d’artificio riducendo la durata di questi ultimi a 10-15 minuti”.

Passando alla situazione del prato magro (che copre circa un terzo della superficie dell’ex aerodromo di Ascona e che è protetto a livello federale), il Gruppo ritiene che finora non si sia fatto abbastanza per tutelarlo. “Il Municipio, essendo uno dei tre attori con potere decisionale, ha il dovere, la responsabilità e la competenza di agire collaborando con il Patriziato e il Cantone per finalmente ottenere risultati tangibili – si legge nella mozione –. Ci permettiamo di sollecitare nuovamente l'Esecutivo a chinarsi sul problema”. La mozione chiede di recintare la zona protetta e di posare un maggior numero di cartelli contenenti indicazioni chiare sul prato secco. Inoltre occorrerà “effettuare regolari controlli e se necessario multare i trasgressori come avviene altrove. Visto l’aumento della pressione antropica e la presenza di cani liberi, agire è diventata una priorità assoluta e inderogabile. Ci auguriamo infine che i rimanenti due terzi del sedime dell’ex aerodromo non protetti rimangano liberamente fruibili come area di svago dove i cani, di fatto, si possano muovere liberamente. Questione aperta, particolarmente attuale e sentita dalla popolazione, visto che si stanno raccogliendo firme per la creazione di un dog park su territorio asconese”.