Locarnese

Tentato femminicidio a Solduno, il 20enne aveva un arsenale

Non solo il fucile, ma anche altre armi e prodotti di pulizia. Però, secondo lui, il colpo partì accidentalmente

L’intervento di polizia lo scorso 21 ottobre
(Ti-Press)
19 dicembre 2021
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Sono emerse diverse novità dall’interrogatorio dell’autore del tentato femminicidio dello scorso 21 ottobre. Quella sera, lo ricordiamo, un 20enne del Canton San Gallo sparò alla sua ex compagna, una 22enne residente a Solduno, sull’uscio di casa, attraverso il vetro del portone del palazzo, mentre lei tentava di fuggire.

Dall’inchiesta coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, come anticipato dalla Rsi, è emerso che il giovane aveva portato con sé un piccolo arsenale. Nelle sue borse non c’era solo il fucile, che ha usato per sparare alla ragazza, ma anche un coltello, una pistola soft-air, un bruciatore da campeggio, nastro isolante, manette e persino prodotti di pulizia. Questi ultimi, avrebbe raccontato il 20enne agli inquirenti, sarebbero dovuti servire per cancellare le tracce.

L’interrogatorio ha pure permesso di ricostruire in dettaglio quanto accaduto lo scorso 21 ottobre. Il 20enne, entrato nell’appartamento, ha minacciato la ex compagna e il suo nuovo amico con un coltello, obbligandoli a legarsi a vicenda. Il rivale era pure stato imbavagliato col nastro adesivo e sulle orecchie gli erano state appoggiate delle cuffiette con musica, per impedirgli di ascoltare il dialogo fra i due ex. La ragazza era poi stata slegata, per permetterle di zittire il suo cagnolino. Ma lei, approfittando di quell’attimo, ha afferrato una bomboletta di spray urticante, riuscendo a spruzzarne il contenuto addosso all’aggressore e a fuggire. Lui l’ha rincorsa e raggiunta nell’atrio della palazzina, dove ha fatto fuoco con il fucile, colpendola all’addome e ferendola gravemente. Un colpo che però, stando alle dichiarazioni del giovane sangallese, sarebbe partito accidentalmente.

Intanto il procuratore pubblico ha disposto una perizia psichiatrica sul 20enne, che dovrà definire rischio di recidiva e quantificare un’eventuale scemata responsabilità.