Si definiscono i contorni dell’episodio che ha portato all’ordine restrittivo (non rispettato) emanato a favore della 22enne dalla Pretura di San Gallo
Si definiscono i dettagli della denuncia per vie di fatto che la giovane di Solduno (come anticipato da laRegione) aveva sporto nei confronti del suo ex ragazzo, un 20enne sangallese, che era sfociata in un ordine restrittivo. Il giovane, dopo la rottura, si era trasformato in un vero e proprio stalker e, lo scorso 21 ottobre, aveva imbracciato un fucile a pallettoni e aveva sparato contro la 22enne locarnese, ferendola gravemente.
Come riferito dalla Rsi, il 20enne domiciliato a Widnau la scorsa estate aveva seguito l’ex fidanzata in Toscana, dove lei stava trascorrendo le vacanze assieme ai suoi familiari. Scoperta la destinazione e il luogo di soggiorno, a inizio luglio l’aveva raggiunta, scegliendo di alloggiare nello stesso albergo.
Non è ancora chiaro come lui abbia scovato albergo e paese di villeggiatura, visto che la giovane gli aveva bloccato l’accesso al suo profilo Instagram. Qualche giorno dopo, riporta sempre la Rsi, il 20enne rientra in Svizzera. Ma solo dopo aver tagliato le quattro gomme dell’auto dei parenti. La famiglia, atterrita dal gesto vandalico, si era rivolta alle autorità toscane, sporgendo denuncia presso la caserma dei carabinieri del posto. Una volta in Svizzera, la stessa denuncia per vie di fatto rimbalza alla Pretura di San Gallo che infine contro il 20enne ha emanato l’ordine restrittivo. Un ordine non rispettato.
Infatti, come noto, lo scorso 21 ottobre avviene l’aggressione con arma da fuoco. La 22enne, con il nuovo compagno, stava per uscire dal suo appartamento a Solduno quando, aperta la porta, i due si sono ritrovati di fronte il 20enne (fatto entrare nello stabile dall’attuale compagno, in modo del tutto inconsapevole, non avendo mai incontrato prima l’ex). L’appostamento sarebbe durato un paio d’ore; il ragazzo, con addosso una felpa nera – con cappuccio abbassato sul volto – aveva portato con sé due valigie, una delle quali conteneva l’arma da fuoco.
L’aggressore per prima cosa li ha immobilizzati, legandoli. In un secondo momento, stando alla Rsi, ha liberato l’ex compagna che ha tentato inutilmente di fuggire. È stata raggiunta nell’atrio del palazzo e colpita all’addome dai pallettoni del fucile. Il 20enne, dopo aver esploso i colpi, è risalito nell’appartamento, avrebbe fatto una telefonata e liberato quindi il ragazzo. La giovane, a terra, ha urlato per richiamare l’attenzione degli altri inquilini o di qualcuno che potesse prestarle aiuto e allertare i soccorsi. In seguito, trasportata d’urgenza all’ospedale, ha dovuto essere sottoposta a tre interventi chirurgici prima di essere dichiarata fuori pericolo.
Tentato assassinio, subordinatamente tentato omicidio intenzionale è l’ipotesi di reato avanzata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri. L’imputato è tuttora in prigione e verrà sottoposto presto a una perizia psichiatrica giudiziaria (ordinata dal pp); tuttavia, a quanto ci risulta, non è ancora stato designato il perito che dovrà occuparsi del caso.