Locarnese

Stazione di Muralto, ‘riprendere il dossier e coinvolgere’

Il Distretto Plr critica l’operato di Municipio e Cit: “Ora una soluzione per mantenere i sussidi cantonali e federali e risolvere le criticità viarie”

Il nodo del nodo intermodale tiene banco
(Ti-Press)
23 novembre 2021
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“La sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso di una decisione del Consiglio Comunale di Muralto rimette le pedine alla casella di partenza. Un iter procedurale che solleva diversi punti interrogativi sull’operato del Municipio di Muralto e della Commissione intercomunale dei trasporti (Cit). Ora però non c’è più tempo di tergiversare, è necessario riprendere celermente il dossier in mano e coinvolgere tutte le parti, referendisti compresi, per trovare al più presto una soluzione che permetta di mantenere i sussidi cantonali/federali e soprattutto risolva le criticità viarie della situazione attuale. La realizzazione del nodo intermodale è infatti necessaria e urgente per tutto il Locarnese!”. Con tanto di punto esclamativo, lo afferma il Distretto Plr di Locarno, secondo il quale ci troviamo di fronte a “uno stop forzato, oseremmo dire pronosticato, che di colpo costringe il comune di Muralto e la Cit a riprendere il discorso dal principio e con il dilemma della scelta; ripresentare lo stesso progetto, seguendo le giuste procedure, rischiando un nuovo referendum oppure valutare progetti alternativi, condivisi con tutti gli attori in gioco, compresi i referendisti”.

‘Una procedura lacunosa’

Poi il Distretto liberale radicale parla di “grave superficialità con la quale è stato portato avanti il progetto per il nodo intermodale della stazione di Muralto. La decisione del Consiglio di Stato di annullare la decisione del Consiglio comunale non giunge come un fulmine a ciel sereno, anzi, potremmo dire che ce l’aspettavamo”. E si “rammarica per come è stato gestito un progetto regionale di tale importanza per tutti i Comuni del Locarnese e non solo. A causa di un evidente pasticcio formale e politico del comune di Muralto ritarderemo di diverso tempo la realizzazione di questo fondamentale progetto per il futuro sviluppo della città e della viabilità di tutta la regione”.

‘Manca l’unità di intenti’

I problemi del futuro nodo intermodale non si fermano a questioni procedurali, secondo i liberali radicali: “È risaputo che sono state raccolte più di 500 firme per un referendum contro il progetto presentato. Un numero di firme, visti i circa 1’800 votanti di Muralto, che fa ben comprendere quanto manchi l’unità di intenti a livello cittadino, a causa di una mancata discussione politica. Infatti, questi dati fanno ben comprendere come, ripresentando un “progetto fotocopia”, seguendo il giusto iter, non ci sia alcuna garanzia di successo. Le probabilità di una nuova raccolta firme e di un nuovo referendum sono più che una supposizione, con un conseguente allungamento delle tempistiche del progetto. Per questi motivi crediamo che, dovendo ripartire dal principio, sia fondamentale sedersi nuovamente con tutte le parti coinvolte: Il Municipio, la Cit, il Cantone, le Ffs e gli stessi referendisti. Solo il compromesso, nel limite delle possibilità tecniche, potrà dare luce a questo strategico nodo intermodale, la cui realizzazione è necessaria e urgente”.

Non solo viabilità

Il punto principale sollevato dagli oppositori è stato quello viario, considera ancora il Distretto Plr, “ossia lo spostamento del percorso bus sulla salita di viale Cattori e di conseguenza su Piazza Stazione, che verrebbero, conseguentemente, chiuse al traffico privato. Oltre a questo tema però, sono state sollevate altre due tematiche. La prima riguardante la costruzione di due piani sopra la futura pensilina dei bus rivolta verso Piazza Stazione, spazi ai quali non è ben chiaro quale destinazione si voglia dare in futuro. Il secondo invece è il progetto delle Ffs sul sedime rivolto verso la Collegiata di San Vittore, colpevole di essere particolarmente impattante nel contesto urbano di Muralto. Ora "Tempus fugit”, la maggior parte delle misure PALoc previste nel comune di Locarno, strettamente legate al futuro nodo intermodale, sono già state eseguite e ogni ritardo supplementare creerà disagi (e malumori) a tutta la popolazione dell’agglomerato locarnese”. Pertanto, il Distretto Plr “esorta tutti gli attori coinvolti a mettere al centro il bene pubblico, senza eccessi di personalismo e con l’unico obiettivo di concretizzare tutto il potenziale che sprigiona la nostra regione”.