Il Municipio accetta la sentenza del Consiglio di Stato, che aveva annullato le decisioni del legislativo su variante di Pr e credito per la pensilina
Il Municipio di Muralto non ricorrerà contro la sentenza del Consiglio di Stato favorevole ai ricorsi presentati da alcuni privati cittadini contro le decisioni del Consiglio comunale riguardanti il comparto della stazione Ffs. L’esecutivo aveva facoltà di adire il Tribunale amministrativo, ma per una questione di opportunità, anche politica, ha deciso di soprassedere.
Le decisioni annullate dal governo, ricordiamo, riguardano una la variante di Piano regolatore che avrebbe reso possibile (al netto di un referendum annunciato) la trasformazione di tutto il comparto, e l’altra la concessione di un credito di 4,7 milioni di franchi per l’edificazione grezza di una pensilina che avrebbe caratterizzato il nodo intermodale per il trasporto pubblico urbano e regionale.
In seguito alla sua sentenza, il Consiglio di Stato aveva poi deciso di stralciare dai crediti PaLoc quello da 15 milioni di franchi destinato proprio alla creazione del nodo intermodale. Un “congelamento” che era stato motivato con la necessità di trovare un vero consenso regionale (ma prima ancora locale, visti i numerosi mal di pancia emersi nella comunità muraltese).
L’iter riguardante la variante di Pr dovrà ora verosimilmente essere ripreso sulla base dell’ampia documentazione esistente, ma apportando quei correttivi imprescindibili per evitare che un prossimo voto del Consiglio comunale debba poi passare dalle forche caudine di una votazione popolare.
Il governo aveva annullato le due decisioni del legislativo (20 ottobre 2020) innanzitutto perché il “rinnovamento” del Consiglio comunale in vista della seduta decisiva, con l’innesto di 5 membri, non era avvenuto correttamente. In particolare uno dei dimissionari si era annunciato soltanto al sindaco per email, senza che ne fosse informato il Municipio (il quale non aveva poi formalizzato l’uscita di scena del consigliere comunale).