Nonostante Giovanni Frapolli avesse assicurato di voler chiudere la stazione sciistica, essa figura nel rinnovo di richiesta del credito quadro del Dfe
Neppure stavolta quello di Giovanni Frapolli è un vero e proprio addio. Nonostante il gestore degli impianti di risalita di Bosco Gurin avesse comunicato di voler chiudere senza alcun ripensamento la stazione sciistica valmaggese, essa figura – assieme ad Airolo, Campo Blenio, Carì e Nara – tra le cinque per le quali il Dipartimento delle finanze e dell'economia (Dfe) ha pronta la richiesta di rinnovo (2021-2025) del credito quadro, a cui il governo darà il via libera domani.
A confermarlo ai microfoni della Rsi è Christian Vitta, direttore del Dfe: “Noi abbiamo chiesto anche a Bosco Gurin l’interesse ad essere ancora presente in questo credito quadro, ci è stato risposto affermativamente, quindi noi partiamo dal presupposto che la stazione continuerà la propria attività”.
Anche Frapolli ha confermato l'intenzione di proseguire l'attività: "Mi hanno supplicato i comuni della Vallemaggia, i comuni del Locarnese, dicendomi ‘noi puoi chiudere per colpa di 20 persone, abbiamo una bella destinazione e sarebbe peccato’. Inoltre il comprensorio sta cambiando – nel solco delle direttive cantonali e federali – nell’ottica della destagionalizzazione sulle quattro stagioni. Quindi anche se un domani avremo sempre più problemi con la neve, io sono pronto a modificare in base a quello che le autorità vogliono per queste particolari destinazioni di montagna”.