La sezione PS di Locarno interviene sui licenziamenti e critica la gestione aziendale da parte della società luganese. Interrogazione a Municipio e Governo.
Licenziamenti alla Navigazione, la Città di Locarno non può stare alla finestra a guardare. Ne è convinta la sezione PS cittadina che, al riguardo del delicato caso dei dipendenti del servizio di trasporto pubblico lacustre rimasti senza impiego, ha deciso di far sentire la propria voce tramite un'interrogazione al Municipio e al Consiglio di Stato. ‘La città è direttamente toccata dalla gestione della navigazione su più fronti, dal profilo del trasporto pubblico da e per Locarno in primo luogo; in secondo luogo perché la valorizzazione del trasporto lacuale è un elemento importante per migliorare e promuovere l’offerta turistica, che è un vero proprio asse portante per l’economia locarnese e in ultima analisi perché la città di Locarno diede il proprio contributo finanziario (50mila franchi), per sbloccare la
vertenza sindacale del 2017 che aveva portato 35 persone in sciopero durante l’estate’, rileva il PS.
‘Da quanto ci è dato sapere i licenziamenti sono dovuti al mancato accordo per il rinnovo del Consorzio con la Società navigazione Lago Maggiore, detentrice della concessione, in scadenza il 31 dicembre. Tuttavia, in settimana è stato comunicato che le trattative per il rinnovo di tale Consorzio proseguiranno per altri due mesi, per cui ci è incomprensibile per quale motivo non si è perlomeno posticipata la disdetta di contratto al primo marzo subordinandola all’eventualità di un nuovo fallimento delle trattative. Siccome in questi mesi il servizio pubblico pagato dal cantone dovrà continuare a funzionare, ci sembra un’operazione perlomeno irragionevole spostare dei marinai dal lago di Lugano, senza conoscenza del territorio e delle peculiarità della tratta, lasciando a casa i marinai locarnesi!’ – si legge nel testo.
Nel manifestare tutta la propria solidarietà ai dipendenti toccati dal provvedimento, il PS ricorda pure come ‘non si tratti della prima volta che i salariati subiscono una gestione del personale infelice, basti pensare che degli oltre 30 dipendenti che hanno lottato per il proprio posto di lavoro durante la vertenza del 2017 (culminata in uno sciopero nell’estate di quell’anno), soltanto 11 erano ancora alle dipendenze della società luganese e dopo quest’ultimo licenziamento saranno in 3. I motivi di questa emorragia, da quel che ci è dato sapere, sembrano essere principalmente collegati al peggioramento delle condizioni di lavoro e salariali rispetto alla gestione precedente allo sciopero. Il settore della mobilità lacuale avrebbe bisogno di tutt’altra offerta per sfruttare appieno il potenziale di trasporto pubblico e turistico di una delle regioni e dei laghi più belli della Svizzera. Da questo punto di vista la svolta che prometteva la società luganese non è avvenuta, anzi, l’unico cambiamento visibile è stato il trattamento del personale!’
Il gruppo territorio del Partito Socialista di Locarno, osservano i firmatari, nella sua analisi relativa al Programma di agglomerato del locarnese (PALoc 4) si è espresso sull’assenza di una visione per il lago, aspetto che dovrebbe essere invece tenuto maggiormente in considerazione non solo per la sua componente turistica ma anche nell’ottica di poter fornire ai residenti un trasporto alternativo sgravando così le strade dal traffico pendolare. È quindi lecito chiedersi se sia corretto e utile subappaltare un servizio così strategico a un’azienda privata, oppure se i bisogni della popolazione, di chi ci lavora e del settore turistico non troverebbero una migliore risposta in una società pubblica. Gli esponenti socialisti ritengono che ai sensi del servizio pubblico si dovrebbe porre fine alla fallimentare esperienza con la SNL e facilitare la creazione di un consorzio con una società di trasporti esistente, per esempio le Fart (che già si occuparono di gestire questo servizio dal 1924 agli inizi degli anni ’50)
Altro aspetto sul quale il PS punta il dito, l'assenza di sinergie operative. ‘Se è vero, come dice la SNL in un recente comunicato (datato 29 dicembre), che per affrontare le sfide future occorrerà “fare squadra”, dal nostro punto di
vista l’esperienza di questi anni ci insegna che la società luganese non ha saputo creare questa sinergia. In primis con i lavoratori, che hanno visto le proprie condizioni peggiorare, non sono stati sufficientemente ascoltati e valorizzati, prova ne è che come detto sopra sono rimasti in pochi tra quelli attivi nel 2017. Inoltre non ci risulta che con il territorio, con i Comuni e con il settore turistico si sia sviluppata una collaborazione degna di nota e capace di
valorizzare il servizio lacuale’.
Alla luce di questa situazione, il gruppo PS chiede al Municipio di Palazzo Marcacci un giudizio sull'operato della società luganese; se ritiene soddisfacente l’attuale offerta di servizio pubblico sul lago; un parere sull'eventuale possibile creazione di un consorzio con le Fart e quale strategia intende avviare per avere finalmente un servizio lacuale che sfrutti appieno le potenzialità del Lago Maggiore.