Fabrizio Sirica, per il Ps, interroga il Consiglio di Stato sulla situazione venutasi a creare sul bacino svizzero del Lago Maggiore
“È lecito chiedersi se sia corretto e utile subappaltare un servizio così strategico ad un’azienda privata, oppure se i bisogni della popolazione, di chi ci lavora e del settore turistico non troverebbero una migliore risposta in una società pubblica”. È la riflessione che Fabrizio Sirica, per il gruppo Ps, propone in un'interpellanza al Consiglio di Stato sul caso dei recenti licenziamenti dei marinai locarnesi in seno alla Società di navigazione del Lago di Lugano. Per Sirica e cofirmatari, a dire il vero, una risposta c'è già: “Ai sensi del servizio pubblico si dovrebbe porre fine alla fallimentare esperienza con la Snl e facilitare la creazione di un consorzio con una società di trasporti esistente, per esempio le Fart”.
Gli autori dell'interpellanza ricordano che i licenziamenti sono dovuti al mancato accordo per il rinnovo del Consorzio con la Società navigazione Lago Maggiore, detentrice della concessione, in scadenza il 31 dicembre. “Tuttavia, è stato comunicato che le trattative per il rinnovo di tale Consorzio proseguiranno per altri due mesi. Ci è pertanto incomprensibile per quale motivo non si è perlomeno posticipata la disdetta di contratto al primo marzo all’eventualità di un nuovo fallimento delle trattative. Siccome in questi mesi il servizio pubblico pagato dal Cantone dovrà continuare a funzionare, ci sembra un’operazione perlomeno irragionevole spostare dei marinai dal lago di Lugano, senza conoscenza del territorio e delle peculiarità della tratta, lasciando a casa i marinai locarnesi!”.
È inoltre considerato “inaccettabile che a pagare l’incapacità della società luganese a trovare un accordo siano i marinai”, cui va tutta la solidarietà possibile. “Non è la prima volta che i dipendenti subiscono una gestione del personale infelice – prosegue Sirica per il Ps, ricordando la vertenza del 2017 e l'emorragia di marinai verificatasi da allora –. I motivi di questa emorragia, da quel che ci è dato sapere, sembrano essere principalmente collegati al peggioramento delle condizioni di lavoro e salariali rispetto alla gestione precedente allo sciopero. Chi ha potuto se n’è andato, altri sono stati lasciati a casa in questi anni, alla faccia del tanto decantato know-how che avrebbe permesso alla Snl di sviluppare un’offerta che, invero, non si è mai realizzata”.
Il settore della mobilità lacuale “avrebbe bisogno di tutt’altra offerta per sfruttare appieno il potenziale turistico di una delle regioni e dei laghi più belli della Svizzera. Da questo punto di vista la svolta che prometteva la società luganese non è avvenuta, anzi, l’unico cambiamento visibile è stato il trattamento del personale”.
Al governo vengono infine poste delle domande: “Nel caso in cui la Società navigazione lago di Lugano non rinnovasse la sua patecipazione al Consorzio cosa accadrebbe? Quando tornerebbero operative le tratte dell’offerta del trasporto pubblico e da chi sarebbero gestite? Il Consiglio di Stato, che finanzia alla società luganese una tratta di servizio pubblico e che l’ha sostenuta nel primo anno di attività (insieme ai Comuni rivieraschi) pagando una parte degli stipendi, come valuta l’operato Snl? Come valuta la situazione venutasi a creare con il licenziamento degli ultimi 8 impiegati? Sul piano strategico, il Consiglio di Stato intende esplorare l’ipotesi di facilitare la creazione di un consorzio con una società di trasporto pubblico svizzera? Qual è la strategia del Governo per avere finalmente un servizio lacuale che sfrutti appieno le potenzialità del Lago Maggiore?”.