Locarnese

Brissago, la mummia sarà curata altrove

Bocciato dal Consiglio comuale il credito di 123mila franchi da destinare al risanamento del reperto storico conservato nel palazzo dell'Amministrazione

Vani gli sforzi del Municipio di ottenere l’approvazione dell’importo (Ti-Press)
21 giugno 2019
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Brissago potrebbe anche non essere l’ultima dimora per la mummia egizia. Il Consiglio comunale del borgo di confine, chiamato martedì a pronunciarsi su un credito di 123mila franchi da destinare al risanamento di questo reperto storico conservato nel palazzo dell’Amministrazione, ha infatti espresso parere negativo. Vani, dunque, gli sforzi del Municipio di ottenere l’approvazione dell’importo.

A favore del credito si è attivato, in particolare, il consigliere comunale Plr Mattia Martinetti. Egli ha chiesto ai colleghi di sostenere il messaggio municipale e di “mettere mano alla coscienza, tenendo conto specialmente del fatto che la mummia è, in primis, una persona defunta, da noi lasciata decadere in tutti questi anni. Non pensiamo solo al denaro, ma pensiamo che siamo in possesso di una delle sette mummie presenti su suolo svizzero, della quale dobbiamo avere il massimo rispetto e pagare per gli errori commessi nella sua pessima opera di conservazione”. Un appello che non è bastato. A questo punto, come aveva già lasciato intendere, l’esecutivo dovrà valutare come procedere in merito (stima del valore e poi vendita o cessione ad altre istituzioni?).

Nel corso della seduta, il legislativo ha invece accettato il credito di 540mila franchi per completare la seconda fase della sistemazione del lungolago (lato Ascona-Villa Gina/Boato).

Nel corso dell’esame del consuntivo 2018 del Comune, si è tornati a parlare del nuovo Lido comunale. In particolare a livello di costi. Ancora Mattia Martinetti, prendendo la parola, ha lanciato una frecciatina contro coloro che, al momento del lancio del referendum contro il vecchio progetto, sostenevano fosse possibile edificarlo investendo 1,5 milioni. La metà, quindi, della spesa poi resasi necessaria. La fattura finale, ha puntualizzato Martinetti (“spalleggiato” anche dal padre, Mauro), è quanto preventivato dall’esecutivo, né più né meno (3 milioni). In pratica, secondo il consigliere Plr, la raccolta di firme promossa a suo tempo non ha fatto altro che ritardare l’avvio e la costruzione di un’opera fondamentale per l’offerta turistica del borgo di confine.