Locarnese

Orselina, firme per salvare la Posta

L'Ufficio destinato a chiudere: si guarda ad uno sportello nel negozietto di paese. Intanto i tre gruppi politici lanciano una petizione

11 febbraio 2019
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Un altro ufficio postale sta per soccombere sotto i colpi del Gigante giallo. È quello di Orselina, destinato a chiudere i battenti probabilmente ancora prima della fine dell’anno, in concomitanza con il passaggio alla quiescenza del buralista. Per scongiurare il “deserto” postale in Comune dopo la chiusura dell’ufficio, i tre gruppi politici hanno lanciato assieme una petizione con cui si chiede al Municipio di fare di tutto per mantenere in territorio collinare un servizio degno di tal nome. La raccolta di firme è stata lanciata dal Gruppo Indipendente e dalle sezioni Ppd e Plr.

“La Posta intende chiudere l’Ufficio postale di Orselina. I sottoscritti cittadini si oppongono con forza a tale decisione – si legge nel testo che accompagna la raccolta firme –. Il servizio postale garantisce posti di lavoro sul territorio, fa parte dell’offerta base dei servizi pubblici ed è un centro d’interesse che contribuisce da sempre ad arricchire la vita sociale di Orselina. I cittadini chiedono pertanto al Municipio di opporsi con tutte le sue forze alla chiusura dell’ufficio postale, inoltrando ricorso all’organo preposto Postcom”. Il termine fissato per racimolare un numero significativo di sottoscrizioni è al 28 febbraio.

La prospettiva della chiusura era emersa per la prima volta circa un anno fa, quando la Posta aveva diramato la lista degli uffici destinati a scomparire; a Orselina, sembrava cadere a fagiolo il non lontano pensionamento del buralista. La prima ipotesi era una semplice centralizzazione del servizio a Locarno, ma si parlava anche di due possibilità alternative e meno drastiche: l’istituzione di uno sportello all’interno di un “tea-room” in paese, o alla peggio un servizio porta a porta, come quello imbastito nelle valli. Un paio di settimane fa, tuttavia, la chiusura dell’ufficio postale veniva indicata come operazione prevista a breve o medio termine e non v’era chiarezza circa la possibilità di concretizzare l’apertura di uno sportello in un commercio situato in paese o il già citato servizio porta a porta.

‘Un segnale per la popolazione’

Così le tre correnti politiche orselinesi non ci avevano messo molto ad organizzare una petizione «che vuole valere più che altro come un segnale verso la popolazione – dice Alberto Jenni, promotore per il Plr –. Sappiamo bene che quando escono determinate proposte, poi riuscire a farle rientrare è un’impresa molto ma molto complicata; comunque, non si può rimanere passivi di fronte al paventato smantellamento di un servizio pubblico importante qual è quello postale». Visto che la petizione è indirizzata al Municipio, al sindaco Luca Pohl abbiamo chiesto quale sia la posizione dell’esecutivo: «L’idea di veder sparire l’ufficio postale naturalmente preoccupa, ma nel contempo ci siamo posti una domanda: è meglio negoziare una soluzione alternativa con la Posta, oppure tentare di fare i “duri”, con il rischio di perdere tutto? Aggiungo inoltre che è un peccato che durante l’ultimo Consiglio comunale nessuno abbia sollevato la questione». Secondo le ultime indicazioni, parrebbe potersi concretizzare la possibilità di insediare uno sportello nel negozietto di paese posto in faccia alla chiesa parrocchiale. «Sarebbe, questa, una soluzione alternativa accettabile», considera il sindaco. Che conclude: «Il problema della Posta, e degli altri commerci di Orselina, sta tutto nei “numeri”. Per sostenerli, occorre che ci si sforzi di frequentarli di più, tutti quanti».