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Dopo il disastro, a San Bernardino le prime disdette turistiche

A tre giorni dal nubifragio che ha compromesso la viabilità in Mesolcina. Chi vuole salire in alta valle deve dimostrare di aver prenotato

Operai e macchinari oggi subito al lavoro dove l’A13 è collassata fra Soazza e Mesocco
(Ti-Press/Golay)
24 giugno 2024
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A San Bernardino, dopo il nubifragio di venerdì che ha compromesso parzialmente le vie di comunicazione della media Mesolcina, iniziano ad arrivare le prime telefonate di disdetta delle prenotazioni estive. Lo spiega alla ‘Regione’ il direttore dell’Ente turistico Moesano, Christian Vigne, logicamente preoccupato. «Anzitutto, concordo al cento per cento con la necessità di dare la precedenza alla sicurezza in una situazione così critica. Che però non è critica ovunque, e forse non tutti lo hanno capito in questi primi giorni di grande apprensione per il disastro che ha duramente colpito la comunità. A ogni modo, chi chiama i nostri operatori turistici motiva la decisione di rinunciare con l’incognita relativa alla raggiungibilità del villaggio nell'alta valle. Se non è garantita, allora preferisce recarsi altrove. Perciò insieme ai nostri colleghi della Viamala, al di là del San Bernardino, dove pure si sono verificati problemi sulla strada, siamo in contatto con Grigioni Turismo a Coira e con la task force delle autorità comunali e cantonali a Roveredo. Attendiamo informazioni precise sulla situazione a breve e a medio termine, per capire come poter impostare la nostra offerta estiva per quanto riguarda sia camere e alloggi, sia l’animazione con eventi rivolti ai turisti di giornata e a quelli che soggiornano».

A13, entro un mese una carreggiata bidirezionale

Punto chiave l’accessibilità. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) non ha perso tempo e ha avviato già oggi gli importanti lavori di ripristino del tratto autostradale di 200 metri che ha ceduto fra Soazza e Mesocco. Obiettivo: riattivare nel più breve tempo possibile (tre o quattro settimane) una delle due carreggiate doppie, quella più verso montagna che risulta meno compromessa dal sottostante fiume Moesa. Su questa carreggiata sarà ricavata una corsia verso sud e una verso nord, per veicoli leggeri e pesanti. Un restringimento dunque rispetto alla situazione normale caratterizzata da una doppia corsia bidirezionale. E mentre si lavora sull’A13, sulla vicina strada cantonale più o meno alla stessa altezza viene smantellato il cantiere gestito finora con semaforo, così da rendere il transito il più scorrevole possibile.

‘Va bene rinviare gli eventi di due settimane’

Ad attendere chiarimenti è anche il gruppo Artisa che non solo sta rinnovando diverse parti turistiche di San Bernardino, ma ha anche in serbo un programma estivo di eventi. Niccolò Meroni, responsabile marketing della società Swiss Alps e responsabile degli investimenti infrastrutturali, assicura che «non vi è alcun problema a rinviare di due o tre settimane, fino a metà luglio o appena dopo, l’avvio del programma eventi. Comprendiamo benissimo le esigenze di sicurezza viaria che devono avere la priorità a favore degli abitanti della valle; in questo senso è per noi importante inviare un segnale chiaro e fare un discorso condiviso. Ma se la situazione di non accessibilità turistica dovesse prolungarsi anche la prossima settimana, allora saremmo di fronte a una situazione più problematica».

Lo Stato maggiore di condotta: ‘Mostrare la prenotazione’

Polizia e Ufficio tecnico cantonale hanno spiegato ieri che per una settimana la strada cantonale, al momento l'unica percorribile, sarà riservata al traffico interno e vietata al transito nord-sud a lunga percorrenza e turistico. E qui la domanda s’impone: chi volesse recarsi a San Bernardino per raggiungere la casa di vacanza, o perché ha prenotato una camera d’albergo, può passare in questi giorni? «Sì, a patto che dimostri di voler raggiungere il villaggio proprio per quello scopo, ad esempio mostrando ai nostri agenti presenti sulla strada la prova della prenotazione», ci spiega il vicecomandante della polizia mesolcinese Livio Isepponi. Conferma lo Stato maggiore regionale di condotta che ha ereditato oggi dalla Polizia cantonale il coordinamento delle operazioni: “Il traffico tra Lostallo e Mesocco – recita una comunicazione inviata alle autorità – è limitato per tutti i mezzi di trasporto, fino a nuovo avviso. Fatta eccezione per: transito della popolazione di Lostallo, Soazza e Mesocco; permessi speciali; persone con attività lavorativa a Lostallo, Soazza e Mesocco; proprietari di case secondarie nel territorio di Lostallo, Soazza e Mesocco; transito turistico con prova di riservazione in infrastrutture tra Lostallo e San Bernardino. Tutti gli altri spostamenti non sono permessi. Fino a nuovo avviso i sentieri e le vie ciclabili di montagna e di fondo valle della Mesolcina sono chiusi”.

Ticino

L'economia teme la paralisi totale

E se il turismo moesano teme contraccolpi, analoghe preoccupazioni serpeggiano in Ticino e Uri, le cui autorità insieme a quelle federali stanno pianificando l’adozione di misure per far fronte al sovraccarico di traffico sulla rete stradale e autostradale del Gottardo ma anche di altri assi, come quello del Lucomagno che da subito ha registrato un sensibile incremento dei transiti. Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio e dell'industria ticinese, sentito da Keystone-Ats teme una «completa paralisi del traffico nelle ore di punta». Ciò «avrebbe ripercussioni non solo sul turismo ticinese, ma anche sull'economia del Cantone nel suo complesso». Il transito attraverso il Gottardo «è già problematico su strada e ferrovia e l'assenza di un'alternativa almeno parziale come l'A13 è un ulteriore problema», visto che nei momenti di punta l’A13 assorbe 10-15mila passaggi quotidiani, contro i 20-25mila del Gottardo. La preoccupazione è quindi «molto grande» perché non solo il turismo ma anche i settori dell'industria e dell'artigianato hanno forti legami col resto della Svizzera e dipendono quindi dai collegamenti.

Secondo il presidente del governo Christian Vitta, direttore del Dipartimento finanze ed economia, una chiusura prolungata dell'A13 causerebbe «disagi sia per il traffico che per l'economia, visto che siamo in piena stagione turistica». Perciò è «importante che il Cantone organizzi al meglio il traffico sull'asse nord-sud durante questa fase delicata. È quindi importante che la Confederazione e i Cantoni collaborino strettamente». Il Ticino è attualmente in contatto diretto col ministro dei trasporti Albert Rösti e con quello degli esteri Ignazio Cassis.

Il Tcs sconsiglia di recarsi a sud nel weekend

Anche Uri, dall'altra parte del Gottardo, sta cercando soluzioni intercantonali per ridurre gli ingorghi e migliorare il flusso. Dal canto suo il Touring club svizzero, prevedendo forti ripercussioni sul e sotto il Gottardo, consiglia ai viaggiatori di evitare, se possibile, di andare a sud durante il fine settimana e di prendere in considerazione un itinerario alternativo. Se uno zurighese vuole raggiungere la costa ligure, ad esempio, la strada Lötschberg-Sempione (con la possibilità di caricare l’auto su uno o entrambi i treni navetta) è ritenuta l'opzione migliore. Tcs che sul suo sito internet intende lanciare a breve una sezione speciale su come evitare l'autostrada A13: sul modello di quella già esistente per l'itinerario del Gottardo, fornirà informazioni sulle chiusure e sulle possibilità di aggiramento.

Gottardo: annullati i lavori notturni e attivata Cupra

Intanto l'Ustra ha annullato le chiusure notturne del tunnel del Gottardo previste questa e la prossima settimana per opere di manutenzione. Pure sospesi i lavori di brillamento per la seconda canna a Göschenen, per ridurre al minimo l'impatto dei lavori sulla galleria esistente sovraccaricata. Sul lato sud, inoltre, questa mattina sull'A2 in alta Leventina è stata anticipata di due settimane l'attivazione durante tutta la settimana della corsia di uscita Cupra per l'accesso diretto ai passi alpini.

In arrivo l'ondata da nord

Al fine di informare sulla situazione in Svizzera nelle aree circostanti, il consigliere federale Rösti informerà per iscritto i suoi omologhi sulla situazione nei Grigioni e sulle conseguenze per il traffico di transito. L'Ustra è inoltre in contatto con organizzazioni partner dei Paesi limitrofi. Obiettivo: informare i turisti diretti vero sud sui percorsi alternativi e di aggiramento. La prima ondata di partenze è attesa già tra pochi giorni. Sabato 29 giugno partono per le ferie estive le famiglie di otto cantoni della Svizzera tedesca e romanda (i due semi-cantoni di Appenzello e Basilea, Grigioni, Glarona, Ginevra, Vaud). Una settimana dopo è il turno degli altri cantoni. Chiude la serie Zurigo il 13 luglio. Il peggio – dapprima verso sud per le partenze, poi in entrambe le direzioni, infine sempre più verso nord a causa dei rientri – è atteso dalla fine della prima settimana di luglio. Ai connazionali diretti al mare si aggiungeranno infatti gli olandesi (qui le ferie scolastiche cominciano il 6 luglio). Una settimana più tardi toccherà invece ai grandi Länder tedeschi, tra i quali Baden-Württemberg, Baviera e Nordreno-Vestfalia.