Bellinzonese

Bellinzona, una spinta in più per lo sviluppo del polo biomedico

Nelle prossime settimane sarà costituito il Centro di competenze delle scienze della vita all’interno dello stabile dei laboratori di Irb, Ior e Eoc

(Ti-Press)
24 febbraio 2023
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Con entusiasmo e ottimismo Cantone e Città ribadiscono l’obiettivo di rendere Bellinzona ancor più un polo d’eccellenza nel settore delle scienze della vita. Lo hanno fatto in occasione di un momento informativo – non a caso tenutosi nel nuovo stabile in via Chiesa che ospita l’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb), l’Istituto oncologico di ricerca (Ior) e i Laboratori di ricerca dell’Ente ospedaliero cantonale – dedicato in particolare al previsto Centro di competenze delle ‘Life sciences’: la novità annunciata questa mattina è l’imminente costituzione del Centro, che inizialmente avrà la propria sede al quarto piano dello stabile in via Vela – acquistato dal Comune nel 2021 per 6 milioni di franchi – un tempo sede dell’Irb e oggi occupato per tre piani da più attività di ricerca nel frattempo insediatesi. Prossimamente – è stato spiegato durante l’odierna conferenza stampa – al quarto piano dello stabile si insedieranno i laboratori di ricerca legati al tema della bio-fabbricazione, tecnologia che sarà inizialmente il motore del Centro di competenza. Il professor Matteo Moretti dell’Eoc ha specificato in cosa consiste la bio-fabbricazione, ovvero una tecnologia emergente che si basa sull’utilizzo di cellule viventi, materiali di supporto e tecnologie di stampa 3D per creare organi e tessuti artificiali che possono essere utilizzati per la ricerca medica, la diagnostica e la terapia.

Uno dei tre centri del Parco dell’innovazione Ticino

Il Centro di competenze delle scienze della vita è uno dei tre centri riuniti sotto l’egida del cosiddetto Parco dell’innovazione Ticino, il cui obiettivo è quello di stimolare le collaborazioni tra aziende e istituti di ricerca in settori altamente innovativi. Una realtà gestita dalla Fondazione Agire su mandato del Cantone. Il concetto del Parco comprende già oggi il Centro di competenza dei droni (lo Swiss drone base camp, attivo nel comparto dell’aerodromo di Lodrino) e il Lifestyle-Tech nel Luganese che si concentra su tecnologie innovative (legate ad esempio all’e-commerce, alla blockchain, allo sviluppo 3D e all’intelligenza artificiale) in particolare nei settori della moda, dell’alimentare, dei viaggi, della cosmetica, dell’arredo e del design. «La costituzione dell’Associazione Centro di competenza scienze della vita completa il quadro del programma attuale della composizione del Parco dell’innovazione Ticino», ha affermato Luca Bolzani, presidente della Fondazione Agire, dettosi «molto contento che l’opportunità offerta dalle competenze del Gruppo di ricerca dell’Eoc guidato dal professor Moretti sia stata colta dalle principali Associazioni industriali del settore presenti in Ticino (tra cui Farma Industria Ticino, Swiss Medtech Ticino e Associazione industrie ticinesi, ndr), confermando la bontà del concetto di Centro di competenze come interfaccia tra aziende ed enti di ricerca».

‘Non mancherà il sostegno del Cantone’

Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, riprendendo l’immagine di un mosaico ha evidenziato come in Ticino «si stiano unendo molteplici tasselli per creare un ecosistema ideale alla nascita e allo sviluppo di attività scientifiche ed economiche innovative. In questo contesto – ha aggiunto – rientra anche il Centro di competenze nelle scienze della vita che sta nascendo grazie a un lavoro sinergico tra Cantone, Città di Bellinzona, Fondazione Agire e numerosi attori legati al settore». E come Cantone – ha assicurato il consigliere di Stato – «siamo pronti a sostenere in maniera molto concreta lo sviluppo del Centro di competenze, come pure gli investimenti nelle strutture tecniche necessarie per ospitarlo».

Va detto che il Parco dell’innovazione è già oggi una realtà che però troverà un’ubicazione fisica definitiva solo nel nuovo Quartiere Officine a Bellinzona a fianco della cosiddetta ‘Cattedrale’. La sede definitiva, la cui realizzazione inizierà dopo il 2026, quando verrà liberato il sedime, si inserirà in un’area di circa 15mila metri quadrati con una superficie utile lorda (visto che si sviluppa su più piani) di circa 25mila metri quadrati. Si prevede di mettere a disposizione spazi modulari per uffici con una parte di postazioni di coworking dedicate in particolare alle start-up, così come spazi studiati per favorire attività di ricerca e sviluppo, con la messa a disposizione di apparecchiature tecnologiche e laboratori.

‘Senza aggregazione non ce l’avremmo fatta’

«Con l’aggregazione del 2017 la Città si era data per obiettivo, tra gli altri, di sviluppare un polo di ricerca biomedico, immaginando di costituire anche un centro di competenze nell’ambito delle ‘Life sciences’: allora poteva anche sembrare un progetto visionario, mentre oggi siamo qui a discutere della sua concretizzazione», ha affermato il sindaco di Bellinzona, Mario Branda, mettendo l’accento sull’importante impegno della Città a immagine degli investimenti per circa 30 milioni di franchi effettuati per lo sviluppo della ricerca biomedica (acquisto stabile via Vela e interventi di rinnovo, realizzazione nuova sede Irb, finanziamento avvio attività di ricerca e contributo alla locazione dell’Irb prima del trasferimento in via Chiesa). «Lo dico chiaramente: senza aggregazione non li avremmo potuti fare». Per il sindaco, l’imminente arrivo del Centro di competenze dà ulteriore solidità al progetto di fare di Bellinzona un centro della ricerca biomedica riconosciuto in Ticino e in Svizzera, con l’idea, in un futuro non troppo lontano, di concentrare l’attività nel Quartiere Officine. Dal canto suo il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità, ha evidenziato le opere ferroviarie che oggi danno un ruolo geografico centrale alla Turrita, non lontano da Milano e Zurigo. In attesa di poter disporre di spazi e infrastrutture nel futuro Quartiere Officine, Gianini ha ricordato che il Piano regolatore della Città ha ancora margine per sviluppare il settore della ricerca, con la prevista realizzazione della nuova sede dell’Istituto oncologico di ricerca nella parte occidentale dell’ex Campo militare proprio accanto alla nuova sede dell’Irb, gli ampi spazi a disposizione all’interno del Business Center (dove ha sede la Humabs BioMed) e ovviamente il nuovo Ospedale alla Saleggina. «Nel corso dei prossimi anni auspichiamo uno sviluppo importante in termini di posti di lavoro e anche di immagine della città, portando pure un’aria di internazionalità», ha concluso Gianini, sottolineando come oggi a Bellinzona circa 500 persone lavorino nel settore della ricerca.

La parola è poi passata a Piero Poli, presidente di Farma Industria Ticino (Fit), uno dei partner del Centro di competenze insieme a Ior, Irb, Eoc e Università della Svizzera italiana. «Si tratta di una bella opportunità per stimolare le collaborazioni tra industria e università – ha detto Poli –. L’appoggio di associazioni quali Aiti, Fit e Swiss Medtech Ticino sottolinea l’importanza di questo passo per il settore delle scienze della vita per il nostro cantone». Ticino che si rivela particolarmente ricco di aziende (circa 400) attive nello sviluppo, nella produzione o nel commercio di farmaci.

Franco Cavalli, vicepresidente dell’Associazione Bios+ fondata da Irb e Ior, ha dal canto suo sottolineato come attualmente quasi 250 persone lavorino nei due istituti, tuttavia entrambi ancora in fase di espansione. Ciò che per l’oncologo rende assolutamente necessaria la costruzione di un nuovo edificio di ricerca gemello di quello inaugurato a novembre del 2021. «E Berna ha già dato il suo assenso al progetto di fattibilità». Si ipotizza la realizzazione entro il 2028 attraverso un investimento di 45 milioni di franchi.