L'esecutivo chiede di concedere 4,36 milioni per creare la sede del Centro di competenza scienze della vita al 4° piano dello stabile in via Vela
Altro investimento per lo sviluppo del settore della ricerca biomedica a Bellinzona, uno dei filoni strategici principali individuati dal Municipio turrito, che negli scorsi giorni ha licenziato un messaggio con cui chiede al Consiglio comunale di concedere un credito di 4,36 milioni di franchi per realizzare, al quarto piano dello stabile in via Vela 6, la sede del Centro di competenza scienze della vita.
Dopo il trasferimento nella nuova sede in via Chiesa delle attività dell'Istituto di ricerca in biomedicina (Irb), dell'Istituto oncologico di ricerca (Ior) e di alcuni laboratori dell'Ente ospedaliero cantonale, a inizio 2022 lo stabile in via Vela era stato acquistato dalla Città per 6 milioni di franchi dopo l'approvazione del Consiglio comunale nel novembre 2021, proprio con l'obiettivo di metterlo a disposizione di altri enti e società attivi nel campo della ricerca biomedica desiderosi di installarsi a Bellinzona per sfruttare sinergie, dinamiche e reti di ricerca. Enti e società a cui si vuole garantire una base logistica per 10-15 anni. Il futuro del Polo biomedico Bellinzona dovrebbe successivamente concretizzarsi nel previsto nuovo Quartiere Officine, dove s’intende creare la casa definitiva per l’eccellenza della ricerca, il cosiddetto Parco dell'innovazione Ticino.
Da subito gli spazi lasciati liberi in via Vela sono andati a ruba. E oggi “lo stabile è per tre quarti occupato”, scrive il Municipio nel messaggio. Il quarto piano, nonostante le richieste pervenute, è stato lasciato libero proprio in attesa dell’insediamento del Centro di competenza scienze della vita, promosso dall’omonima Associazione e dalla Fondazione Agire. “L’Associazione – prosegue l'esecutivo – ha manifestato delle esigenze infrastrutturali e tecniche tali da rendere necessaria una ristrutturazione importante del quarto piano”, i cui laboratori non sono più stati rinnovati a partire dai primi anni 2000.
Si tratta quindi di adibirlo a laboratori in biofabbricazione, tecnologia pensata per migliorare lo sviluppo dei farmaci che, notoriamente, richiede molto tempo e costi elevati. Si tratta di un sistema emergente “che sta iniziando a diffondersi nel mondo e che i maggiori organi regolatori mondiali hanno già indicato come tecnologia alternativa o di supporto per la riduzione dei test pre-clinici sugli animali”. Grazie a essa, sarà possibile velocizzare il processo di sviluppo con notevoli benefici per i pazienti in quanto i prodotti saranno disponibili più rapidamente e sperabilmente a un costo più contenuto”. La tecnologia consiste “nell’impiantare tessuti umani coltivati in laboratorio in specifici microchip con lo scopo di ricreare l’habitat naturale di un organo umano. Questi prototipi sono vascolarizzati (ossia contengono vasi sanguigni) e possono così simulare la somministrazione di sostanze per verificarne sia gli effetti farmacologici sia gli effetti tossici come in tessuti umani reali”.
L’investimento potrà beneficiare di un contributo cantonale nell’ambito della politica economica regionale. Il Consiglio di Stato si è già detto di principio favorevole a stanziare un contributo di 1 milione di franchi. Tra la Città e l’Associazione Centro di competenza scienze della vita verrà stipulato un contratto di locazione pari a 166mila franchi all'anno. Secondo la previsione attuale, il cantiere (si stima della durata di circa 8 mesi) dovrebbe svolgersi tra fine 2024 e inizio 2025. Lavori che prevedono anche il rifacimento del tetto dello stabile e delle protezioni solari.