Bellinzonese

I dipendenti di Bellinzona: ‘Meritiamo un carovita del 4-5%’

La Commissione del personale chiede al Municipio di compensare integralmente i mancati adeguamenti dal 2010 a oggi: sarebbero 5 milioni annui in più

5 ottobre 2022
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Ottenere il 4-5% di carovita per far fronte ai rincari più recenti e anche per recuperare il mancato adeguamento dal 2010 a oggi. Questo il succo della richiesta inoltrata nei giorni scorsi al Municipio di Bellinzona dal comitato della Commissione del personale della Città, di cui fanno parte anche i sindacati Vpod e Ocst, in rappresentanza di quasi 1’500 dipendenti che corrispondono a circa 870 unità a tempo pieno (dato aggiornato a fine 2021). "Come tutti noi appuriamo quotidianamente e come dimostrano i fatti – attacca la lettera di due pagine – è realtà l’impennata dei prezzi al consumo in tutti i settori dell’economia". L’Ufficio federale di statistica "indica in quali ambiti vi sono gli aumenti maggiori considerando i prezzi rispetto allo scorso anno; ambiti per i quali si prospettano ulteriori rialzi nei prossimi mesi". Segue un elenco con energia a +42,3% (ndr: l’incremento a Bellinzona sarà però molto più ridotto), salute +4,2% (ndr: ma in Ticino l’aumento medio dei premi di cassa malati è del 9,2%), affitti +4%, vestiario +3,4%, costi amministrativi +4,1% e trasporti +10,4%. Incrementi "che causano una notevole pressione sui salari e soprattutto sul potere di acquisto delle persone". A questo riguardo la commissione fa anche notare che le cifre "non integrano la perdita sulla remunerazione del capitale di previdenza, che ammonta mediamente all’1% negli ultimi cinque anni".

‘Evitare l’impoverimento delle persone’

Per rispondere "adeguatamente" a questa situazione, la Commissione del personale ritiene "doveroso rivendicare un’adeguata compensazione dell’inflazione", considerando "le difficoltà cui devono e dovranno far fronte i salariati". Pure "doveroso" considerare che negli ultimi dodici anni "la scala salariale non è mai stata adeguata". Da qui la rivendicazione di un "aumento integrale, da calcolare sullo stipendio lordo, pari al 4-5% tenuto conto della progressione dei costi della vita che si prospettano da qui alla fine dell’anno e che non sono ancora indicizzati". La proposta rivolta al Municipio "prevede pertanto di includere la compensazione dell’inflazione con il recupero del ritardo, maturato negli ultimi anni, nella progressione degli stipendi". La proposta "permetterebbe di mitigare, almeno in parte, l’incombente crisi del potere d’acquisto e quindi di evitare l’impoverimento delle persone, come peraltro mai successo fino a ora". Impoverimento "che si ripercuoterebbe negativamente sulle condizioni di vita e sociali".

‘Città sia da esempio’

La commissione si dice inoltre ben motivata a sostenere le rivendicazioni sottolineando il "costante impegno dei collaboratori dimostrato anche in momenti particolarmente difficili", come in occasione dei picchi pandemici. Pure segnalato il fatto che "numerosi contratti collettivi di lavoro prevedono un adeguamento automatico dei salari al carovita". In definitiva la commissione sprona la Città di Bellinzona a essere "da esempio per l’intera comunità" laddove viene indicato come un "Comune responsabile che tiene in considerazione il benessere del proprio personale".

Massa salariale cresciuta di 5 milioni in 5 anni

Rispondendo alcuni mesi fa a un’interpellanza, il Municipio indicava l’evoluzione dei costi diretti del personale riguardanti stipendi e oneri sociali: rispetto al 2018 (94,46 milioni) la cifra indicata nel Preventivo 2022 ammontava a 99,5 milioni. "Nel complesso il volume di spesa è cresciuto di circa 5 milioni (+ 5,32%) a seguito di aumenti ordinari previsti da Rod e Lord per i collaboratori e i docenti e di promozioni del personale; tale operazione non vi era tuttavia stata nel 2021 al fine di contenere la spesa". La richiesta formulata ora dalla Commissione del personale, se accolta integralmente, farebbe crescere la massa salariale di altri 5 milioni portandola a 105 annui. Dieci in più rispetto al primo anno completo di aggregazione comunale.