Ripreso dalla Città il progetto mai maturato. E la Parrocchia realizzerà una sala polifunzionale. Le novità emerse alla serata di quartiere
Un quartiere per lo più residenziale di 3’150 abitanti in continua espansione, dotato di una chiara identità comunitaria consolidatasi nell’associazione Claro Viva e dove non mancano servizi e comfort; ma che al contempo si sente un po’ dimenticato dalla Città di cui è diventato parte nel 2017. A cinque anni dall’aggregazione il Municipio di Bellinzona in corpore è tornato a incontrare martedì sera la popolazione di Claro nella terza tappa del giro fra i tredici quartieri. Una cinquantina gli abitanti presenti nell’atrio del centro scolastico dove sono più volte echeggiate richieste e proposte ma anche critiche e lamentele, peraltro in taluni casi relative a decisioni e manchevolezze ereditate dal vecchio Comune.
Diverse le novità emerse nel lungo botta-risposta conclusosi verso le 23. La principale riguarda l’idea risalente all’inizio degli anni 90 – da allora e per varie legislature rimasta al palo – di realizzare una vera piazza pubblica, un luogo per tutta la popolazione nel frattempo inserito dalla Città nel Programma d’azione comunale come polo aggregativo multifunzionale. Ebbene il vicesindaco Simone Gianini ha spiegato che il Dicastero territorio e mobilità ha ripreso recentemente il tema e che gli approfondimenti sulla soluzione da implementare nei terreni individuati appena sopra il centro scolastico, divenuti di proprietà cittadina, coinvolgono anche la Parrocchia. Il suo presidente Severino Bronner ha in effetti confermato che la Parrocchia potrà costruire in quella zona un nuovo stabile dotato di una capiente sala pubblica e di otto appartamenti in affitto i cui introiti permetteranno di finanziare l’operazione immobiliare: «Se siamo riusciti a sbloccare l’impasse – ha sottolineato Bronner – lo dobbiamo alla fattiva collaborazione avuta con i servizi cittadini che hanno suggerito la possibilità di fare una variante di poco conto del Piano regolatore così da inserire la parte residenziale». In questa zona, inoltre, è tutt’oggi presente un’area sterrata che taluni si ostinano a usare come posteggio pubblico, nonostante sia gestito con una catena che dovrebbe venire abbassata unicamente per accogliere i veicoli degli operai impiegati sui cantieri edili. Sempre in tema di strutture aggregative, l’ex municipale Tarcisio Bullo ha fra l’altro osservato che da quando la sala patriziale è usata per i servizi parascolastici della Girandola, è venuto meno uno spazio dove potersi riunire e organizzare cene e festicciole; il sindaco Mario Branda e Gianini insieme al municipale Giorgio Soldini gli hanno risposto che vi era una chiara esigenza delle famiglie con bambini piccoli, per la quale il Patriziato si è detto ben disposto a mettere a disposizione la propria sala; in tal senso un’alternativa per associazioni e gruppi locali viene individuata proprio nella nuova struttura polivalente promossa dalla Parrocchia.
Sempre nel campo delle novità, il municipale Mauro Minotti (sicurezza e servizi industriali) in risposta a chi si è lamentato del fatto che durante l’estate secca i claresi sono stati invitati a fare un uso parsimonioso dell’acqua potabile, ha annunciato che è iniziata la progettazione per allacciare la rete idrica locale, insieme a quelle dei quartieri Nord di Moleno e Preonzo, al nuovo pozzo di captazione di Gnosca inaugurato nel 2018 e il cui lungo iter era stato avviato ben prima dell’aggregazione nell’ottica di creare un acquedotto intercomunale. Al quale però una quindicina d’anni fa Claro non aveva voluto connettersi. Sempre in materia infrastrutturale Minotti ha pure sottolineato che proseguono i lavori di posa della fibra ottica, con ultimazione degli allacciamenti entro metà 2023.
Ancora infrastrutture: che fine ha fatto l’intenzione, maturata a suo tempo dal locale Municipio, di realizzare una centrale energetica a cippato? Henrik Bang (Dicastero opere pubbliche) e Minotti hanno assicurato che l’idea non è stata accantonata ma è sospesa essendo nel frattempo maturata l’ipotesi, con una collaborazione Amb-Ffs, di realizzarne una molto più grande e potente fra Claro e Castione, la quale approvvigionerebbe di calore, vapore ed elettricità la nuova Officina Ffs, prevista dal 2026 in zona Galletto, e forse qualche zona circostante. Peraltro il nuovo insediamento industriale – è stato ribadito – permetterà anche l’inserimento di una ciclopista fra Claro e la stazione Tilo di Castione, risolvendo così alcuni odierni problemi di percorribilità. Questo mentre il ponte della cantonale che porta a Preonzo sarà dotato di una doppia corsia ciclopedonale (idem quello di Gorduno all’ex Pasinetti), ciò che rende inutile un’apposita passerella sul fiume Ticino che qualcuno ha sollecitato. In materia di viabilità interna Bullo ha pure lamentato il calibro eccessivamente stretto delle strade comunali a fronte della continua crescita residenziale e veicolare: ma l’ex sindaco Roberto Keller e Gianini gli hanno risposto che la rete comunale così come si presenta oggi è il frutto di decisione del passato – e il Piano viario nel frattempo approvato non si discosta da quel modello, ammettendo semmai qualche adattamento puntuale – volute per moderare in modo naturale il traffico e contenere quello parassitario.
Un’altra novità emersa riguarda il lascito Marioni, un’importante collezione d’arte privata che la Città ha ereditato dal Comune al momento dell’aggregazione: ebbene, rispondendo a chi ne denunciava l’archiviazione in qualche scantinato di Villa dei Cedri anziché l’esposizione a Claro come fissato negli accordi, il municipale Renato Bison, già sindaco di Claro, ha tranquillizzato spiegando che le opere sono state nel frattempo pulite e restaurate dagli specialisti e che in un certo numero saranno esposte nell’ex casa comunale, restituendole così agli occhi dei claresi. L’ultima novità annunciata riguarda gli orari di partenza del ‘bussino’ della linea 8 che partendo dalla stazione Tilo di Castione serve l’abitato di Claro: in risposta a chi ha segnalato problemi di coincidenze, Gianini ha spiegato che in occasione del prossimo cambio d’orario dei mezzi pubblici elvetici fissato l’11 dicembre, vi saranno dei piccoli adattamenti migliorativi.
Dal canto suo Keller ha evidenziato l’ormai crescente rumore proveniente da autostrada e ferrovia: nel primo caso, ha ricordato Gianini, il Cantone ammette la realizzazione delle previste colline antirumore a nord di Bellinzona solo se inserite come elemento paesaggistico in un parco fluviale cofinanziato dalla Confederazione come nel tratto a sud; nel secondo caso spetta alle Ffs prevedere il risanamento fonico delle proprie tratte. Quanto poi alla richiesta fermata Tilo, uno studio eseguito nel 2016 dal Cantone evidenzia un impatto "molto forte" sull’esercizio della linea AlpTransit, condizionando così la riattivazione della vecchia stazione all’arrivo della circonvallazione ferroviaria di Bellinzona col previsto tunnel fra Gnosca e Sementina (se ne riparla dopo il 2040). La fermata, insieme ad altre, è comunque stata inserita nel Programma di agglomerato e nel Piano direttore cantonale.
Diverse infine le sollecitazioni giunte dalla sala: dapprima (ex vicesindaco Luigi Calanca e Daniele Del Don) un’attenzione maggiore è richiesta per lo stato di conservazione della casaforte dei Magoria, compresa la gestione della boscaglia invasiva all’origine di un «inaccettabile stato d’abbandono»; pure auspicato da Bullo il riavvio dei lavori della speciale commissione istituita a suo tempo per indicare possibili destinazioni dell’antico edificio di proprietà comunale che richiede un’onerosa ristrutturazione. Altre richieste: lo sgombero delle discariche abusive lasciate da talune imprese nella parte nord del paese e maggiori controlli contro i rumori molesti notturni generati da irrispettosi avventori di esercizi pubblici e da conducenti che sgommano e strombazzano.