Bellinzonese

Moleno, attesa quasi finita: sala polivalente pronta fra 10 mesi

Il Municipio di Bellinzona durante l’incontro con la popolazione ha assicurato che in estate partiranno i lavori di riattazione dell’ex scuola Schéré

Il progetto di sala polivalente nell’ex scuola
(laRegione)
2 giugno 2023
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Ci sono voluti otto anni e alla fine è arrivata. Anzi, arriverà. Bisognerà infatti pazientare fino al prossimo marzo per vedere riattata e ampliata l’ex scuola di Moleno, nota in paese come Schéré e destinata a diventare una struttura polivalente per le esigenze locali. Operazione sin dal 2016 voluta dall’ex Comune e poi traslata nel Programma d’azione della Città di Bellinzona il cui obiettivo per il quartiere più piccolo (130 abitanti) e più a nord della capitale è la salvaguardia del patrimonio di edifici presenti nel centro storico. Come ha spiegato giovedì sera il municipale Henrik Bang, capodicastero Opere pubbliche, durante l’incontro fra la popolazione e l’esecutivo tenutosi nel gazebo delle feste, i lavori inizieranno durante l’estate e dureranno circa otto mesi. Rispetto al progetto originale, quello ripreso dai servizi cittadini vede modificati alcuni elementi mettendo in evidenza il volume e la forma di parallelepipedo che era dell’edificio originale, e mantenendo il tetto a quattro falde. Al corpo principale sarà aggiunto lateralmente un volume comunicante con tetto piano che accoglierà cucina, guardaroba e wc e metterà architettonicamente ancor più in risalto l'edificio originale. Confermata la cantina che, debitamente isolata, farà da deposito e disporrà di uno spazio per eventuali attività. Stanziato in Cc nel 2021 il nuovo credito definitivo di 640mila franchi che sostituisce quello precedente di 460mila, i lavori avrebbero dovuto iniziare già due anni fa, ma sono stati rinviati per alcune ulteriori modifiche resesi necessarie, fra cui la corretta dotazione di un servizio igienico per disabili.

Chiesta una strada forestale

Dopo questo doveroso aggiornamento iniziale, la serata ha toccato alcuni temi locali e regionali. Come già spiegato a metà mese durante la serata di Preonzo, in entrambi i casi la Città intende allacciare i due quartieri, più quello di Claro, al nuovo acquedotto dotato di pozzi di captazione a Gorduno-Gnosca. Così facendo Claro risolverà il problema di scarsità d’acqua nei periodi siccitosi e gli altri due quartieri non dovranno più temere la non potabilità in caso di eventi meteo estremi che negli ultimi anni hanno ripetutamente inciso negativamente sulla qualità dell’acqua captata nei riali. Restando in montagna, c’è chi ha notato il deperimento della riserva boschiva e castanile: da qui la richiesta di potenziare il sentiero comunale realizzando una pista agricola che faciliti l’accesso e la gestione del territorio. Il municipale Bang, ingegnere forestale di formazione, ha confermato che il castagno negli ultimi anni ha dovuto lottare contro due nemici, prima il cinipide e poi la siccità: «Constatata la proprietà privata della riserva boschiva, un eventuale intervento selvicolturale andrebbe coordinato con la strategia cantonale». Il vicesindaco Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità, ha poi ricordato che in base alle leggi l’unico scopo che consentirebbe la realizzazione di una pista agricola sarebbe in effetti la manutenzione boschiva.

Petrolchimica, neo da rimuovere

Sempre in materia di territorio, il presidente dell’Associazione di quartiere Luciano Fieschi ha chiesto che senso ha spendere 25 milioni per bonificare il mappale che un tempo ospitava la Petrolchimica di Preonzo: non sarebbe meglio investirli per opere concrete nei quartieri, anziché in un terreno situato ai piedi della frana del Valegion dove mai nessuno costruirà nulla? «Stiamo però parlando – ha risposto il sindaco Mario Branda – dell’area forse più inquinata del Ticino. A parte il fatto che l’onere sarà quasi del tutto assunto da Cantone e Confederazione, mentre alla Città tocca smantellare le parti superficiali, l’intervento si giustifica per eliminare il rischio che s’inquini la falda acquifera. Un grande neo che va assolutamente rimosso». Tornando a Moleno, il capodicastero Anziani e ambiente Giorgio Soldini ha poi spiegato che valutazioni sono in corso sul previsto riorientamento di due terreni: uno destinato a beneficiare di nuovo arredo urbano, l'altro (accanto al parco giochi) di un frutteto didattico.

Fotovoltaico, bus e biciclette

Prendendo poi spunto dalla guerra in Ucraina, Fieschi ha chiesto quale sia la disponibilità di rifugi della Protezione civile a favore della popolazione. Bang ha ricordato che il conflitto e le minacce russe hanno comportato una verifica dell’attribuzione dei posti protetti su scala nazionale: «L’esercizio è in corso anche nel Bellinzonese e la Pci sta informatizzando i dati a cominciare da un check con quelli messi a disposizione dalla Città». Fra gli altri temi toccati citiamo la richiesta di sussidi per l’acquisto di batterie in aggiunta agli impianti fotovoltaici privati. Il capodicastero Sicurezza e servizi industriali, Mauro Minotti, ha spiegato che l’Azienda multiservizi al momento ritiene poco interessante tale soluzione nell’ambito del progetto Sole 3.0 (Amb realizza gli impianti privati e i titolari pagano un leasing per vent’anni) che sta riscuotendo un ottimo successo. Un altro abitante ha chiesto se non sia il caso d'introdurre – come già fa l’Azienda elettrica di Massagno a Lugaggia, quartiere di Capriasca, tramite un progetto pilota – le comunità di autoproduzione e autoconsumo di energia fotovoltaica: «Possiamo valutare», ha risposto Minotti senza sbilanciarsi. Infatti due anni fa il Municipio, temendo un effetto autarchia, aveva respinto una richiesta fatta in tal senso dai Verdi. Infine la mobilità: una novità, ha detto Gianini, riguarda gli approfondimenti in corso per inserire delle corse bus che colleghino le due sponde attraverso il ponte Claro-Preonzo; un appunto, ha osservato una signora, riguarda il cantiere per le nuove Officine Ffs di Castione dove transita una strada ciclabile ora molto frequentata anche da grossi camion. Prudenza quindi, in attesa della futura nuova ciclopista che dovrebbe essere pronta nel 2026 o ’27.