Proviene dall’attività di una società di Iragna fallita nel 2020. Il capo Sezione fallimenti: oggetti talvolta particolari, purché siano legali
Un’asta particolare quella fissata dall’Ufficio fallimenti di Bellinzona il 23 maggio a Lodrino, dove al numero 13 di via Sciresa gli interessati potranno rilanciare per accaparrarsi in blocco 50 chilogrammi di canapa light. E meglio ‘cannabis attiva light’ ritenuta legalissima, stando alla legislazione elvetica, avendo un tenore di Thc inferiore all’uno percento. Limite sotto il quale dal 2017 in Svizzera è possibile coltivarla e commercializzarla, tanto che da allora ampie zone agricole del Piano di Magadino e della Riviera sono state trasformate in ambiti luoghi di produzione del cosiddetto ‘oro verde’. Grazie al quale non pochi orticoltori e floricoltori riescono a far quadrare, con un po’ più di agio, i conti delle loro aziende. Attorno ad esse gravitano poi società che ne acquistano il pregiato prodotto immettendolo nei canali di vendita e parziale trasformazione. Fra di esse c’è – o meglio c’era, visto che è fallita nel gennaio 2020 – anche la Swiss Area Sa di Iragna amministrata da una cittadina cinese domiciliata nel Comune di Riviera. Chiaro lo scopo societario indicato a Registro di commercio, e meglio "la ricerca, lo sviluppo, la produzione, la trasformazione, la vendita all’ingrosso e al dettaglio, anche online, di materie prime vegetali e prodotti derivati, destinati al settore farmaceutico, del tabacco, cosmetico, alimentare o veterinario sia in Svizzera sia all’estero". Nonché "la consulenza e la messa a disposizione di servizi nell’ambito della coltivazione, distribuzione e promozione di materie prime vegetali e di prodotti derivati". Gli affari non devono tuttavia essere andati come previsto. In vista del 23 maggio, cui si è giunti essendo sfumate le precedenti trattative private, il piede d’asta è fissato a zero franchi e il rilancio minimo delle offerte dovrà essere di 50. La canapa, specifica l’Ufficio fallimenti nelle condizioni d’asta, viene venduta "allo stato attuale senza alcuna garanzia".
Ti-Press
Fernando Piccirilli, capo Sezione esecuzione e fallimento
Interpellato dalla ‘Regione’, il capo della Sezione cantonale di esecuzione e fallimento spiega che la specifica legge prevede nell’ambito delle procedure il pignoramento di tutti quegli oggetti realizzabili: «E tra i criteri della realizzabilità – specifica Fernando Piccirilli – vi è la legalità dei beni, indipendentemente dal fatto che siano tipici di un’asta, come per esempio abitazioni e oggetti d’arte, o atipici. In parole povere, se la canapa non fosse stata light non sarebbe finita all’asta» e ovviamente sarebbe stata di competenza delle autorità penali. Fra gli oggetti particolari messi all’incanto, il responsabile del settore ricorda per esempio un’appariscente Chevrolet Camaro e una motocicletta Harley Davidson, come pure una partita di profumi e l’inventario di un sex shop formato da lingerie, abbigliamento a tema, toys, manichini, specchi, computer, vetrine e mobili di vario genere. «Pur comprendendo che per qualcuno tutto ciò possa rappresentare qualcosa di anomalo per un settore dello Stato, in realtà rientra a tutti gli effetti nelle regole della legislazione voluta per gestire le procedure fallimentari laddove vi siano creditori all’origine di pignoramenti con i quali sperano di poter recuperare almeno una parte di quanto spetta loro». Un capitolo a sé è quello delle armi – annota Fernando Piccirilli – per le quali apposite condizioni d’asta includono requisiti speciali, in primis quello di possedere regolari autorizzazione a detenerle.