Il Plr chiede al governo di influenzare le scelte delle Ffs in merito alle procedure di appalto. ‘Si faccia di tutto per sostenere l’economia ticinese’
“A fronte di questo imponente progetto per una realtà come quella ticinese, e l’ingente supporto pubblico che ha consentito alla struttura di restare in Ticino e potenziarsi, appare chiaro come, a chiusura del cerchio, debba essere ragionevole fare di tutto affinché anche le opere legate al processo edificatorio della nuova struttura possano contribuire a sostenere e fornire occasioni di lavoro alla sua economia”. Il gruppo del Plr in Gran Consiglio sollecita il Consiglio di Stato affinché s’impegni in modo proattivo per “sensibilizzare e influenzare” le scelte delle Ffs per quanto riguarda le procedure di appalto per la costruzione delle nuove Officine a Castione. “Vista l’entità del progetto sappiamo come sarà molto probabile, seguendo anche una tendenza ormai in atto da anni nel settore per i grandi progetti, che il committente Ffs decida di andare nella direzione di gestione dell’opera attraverso una forma di appalto totale o del contratto da impresa generale”, si legge nell’interpellanza del deputato Paolo Ortelli, sottoscritta dai cofirmatari Alessandro Speziali, Giorgio Galusero, Fabio Schnellmann e Matteo Quadranti. “Soluzione – sottolinea Ortelli – che rischia di limitare a dismisura le possibilità delle aziende ticinesi di partecipare alle commesse per le diverse parti d’opera”.
Al governo Ortelli pone dunque quattro domande: “È cosciente di questa problematica e della grande importanza di queste ricadute per il settore edile e dell’intera economia locale? Esistono già delle indicazioni generali verso il committente Ffs, emerse nel corso del grande iter di accompagnamento e sostegno al progetto, che prevedano che lo stesso tenga in ragionevole considerazione questi aspetti? Tra autorità cantonale e Ffs sono previsti incontri per affrontare il tema al fine di cercare di influenzare alcune scelte operative, anche alla luce dell’importante sostegno pubblico all’opera?”. E ancora: “Può il Consiglio di Stato garantire al Parlamento di attivarsi concretamente al fine che le Ffs sviluppino un concetto – pensiamo in questo senso perlomeno per tutta una serie di opere e prestazioni accessorie – così che le stesse possano essere scorporate dal bando di concorso, favorendo pertanto la possibilità concreta di delibere ad aziende locali di alcune parti d’opera?”. I deputati chiedono al Consiglio di Stato di attivarsi in fretta, in quanto “l’urgenza è legata al fatto che le Ffs sono in fase avanzata di definizione della forma e delle procedure di appalto, decisione che risulta ormai imminente”.
Nella premessa dell’interpellanza si rimarca l’impegno del Cantone e del Comune di Bellinzona affinché “una realtà aziendale determinante e di altissimo livello tecnologico fosse mantenuta in Ticino. Un impegno politico non indifferente, che ha visto costituirsi attorno al tema un chiaro fronte di riconoscimento di come, per il Ticino, la permanenza e lo sviluppo di questo comparto con un rafforzamento dello stesso all’interno della struttura nazionale delle Ffs fosse determinante per il suo futuro economico”. Ortelli ricorda infine il supporto pubblico al progetto, con Cantone e Città che hanno rispettivamente stanziato 100 e 20 milioni di franchi (su un investimento complessivo quantificato in 580 milioni) contribuendo “fattivamente alla scelta da parte delle Ffs di mantenere l’attività in Ticino”. L’inaugurazione del nuovo stabilimento è prevista nel 2026, mentre il cantiere dovrebbe iniziare nel 2023.