Bellinzonese

‘Le Ffs smantellano lavori a Bellinzona portandoli altrove?’

L’Mps in un’interpellanza al Consiglio di Stato segnala che le Ffs esternalizzano attività negli stessi ambiti in cui alle Officine si dismette

‘A Castione il numero degli occupati e la tipologia di lavorazioni sarà inferiore all’attuale’ (Ti-Press)
4 marzo 2022
|

"Come si spiega che a Bellinzona le Ffs smantellino lavorazioni quali, ad esempio, la manutenzione delle sale, mentre a Zurigo, contemporaneamente, si inaugurano nuove strutture?". È una delle domande poste dall’Mps al Consiglio di Stato in un’interpellanza nella quale vengono riportate "notizie che segnalano investimenti delle Ffs ed esternalizzazioni di importanti lavori, negli stessi ambiti in cui a Bellinzona si dismette".

Nel testo Matteo Pronzini (cofirmatari Simona Arigoni, Angelica Lepori) premette che "da oramai più di tre anni, a scadenze regolari, le Ffs annunciano un aumento dell’investimento finanziario e del personale per le ‘nuove’ Officine Ffs a Castione". Tuttavia, "le lavorazioni ed i prodotti che saranno svolti a Castione rimangono sempre gli stessi". A ciò va poi aggiunto che nel nuovo stabilimento vi sarà in ogni caso "una perdita in relazione al personale occupato oggi nelle Officine Ffs di Bellinzona e nei Servizi industriali di Bellinzona-Pedemonte". Inoltre, già oggi "vi è una riduzione delle attività svolte. Nel corso dello scorso anno vi è stato l’annuncio dell’interruzione della manutenzione del materiale Cargo. In queste settimane si sta procedendo alla dismissione del reparto occupato nella rigenerazione e manutenzione delle sale. Anche in ambito di revisione e manutenzione delle locomotive di vecchia generazione vi è una forte riduzione del lavoro a seguito della dismissione (rottamazione) di queste macchine. Una situazione che crea non poche preoccupazioni per il personale tenuto anche conto che, da qui al 2026, ossia la data dell’annunciata messa in funzione dello stabilimento di Castione, vi sono ancora 4 anni buoni".

Pronzini chiede quindi al governo come si spiega "la contraddizione tra le affermazioni delle Ffs secondo le quali esse starebbero ‘espandendo costantemente le loro capacità di manutenzione per tenere il passo con la crescita dell’offerta e della flotta’ e a Castione il numero degli occupati e la tipologia di lavorazioni sarà inferiore all’attuale". Riferendosi poi alla notizia secondo la quale in futuro la manutenzione di 175 Eurocity sarà in parte esternalizzata, domanda per quale ragione "le Ffs non hanno optato per portare alle Officine di Bellinzona almeno una parte del risanamento e la manutenzione" di questi treni.