Un progetto per unire il settore primario ticinese ma anche avvicinare la popolazione agli agricoltori
È nata la Piattaforma di coordinamento tra le aziende agricole del Piano di Magadino. «Un gremio, che funge da organo consultivo, nel quale si discuterà delle problematiche legate al settore primario, cercando di trovare soluzioni equilibrate e permettendo poi alla Fondazione del Parco del Piano di Magadino di prendere posizione o intraprendere azioni nel caso in cui sia di sua competenza», spiega a ’laRegione’ Giacomo Zanini, presidente dell’ente. «Un passo molto importante», che unisce il mondo agricolo, non evidente, visto che in passato non sono mancati disaccordi tra i diversi attori presenti sul Piano. Infatti, la Piattaforma rappresenta “le diverse attività agricole del territorio ed è costituita da persone che sono impegnate, a vario titolo, sul Piano di Magadino”, si legge in un comunicato diffuso dalla fondazione. Si tratta dunque di “un passo avanti nella gestione imprenditoriale dell’area, che comunque non tralascia le importanti esigenze naturalistiche e dedicate allo svago che offre il territorio”.
Questa Piattaforma permetterà di promuovere i diversi progetti in corso o previsti su Piano di Magadino. Alcune idee erano già state anticipate a ’laRegione’ da Zanini a inizio maggio, quando la fondazione aveva scelto Giovanni Antognini come suo nuovo direttore che entrerà in carica il 1° agosto. Ovviamente a partire da quest’estate toccherà quindi a lui gestire e portare avanti questi progetti e anche rappresentare l’ente nella Piattaforma.
Progetti che ora sono molto più concreti. Innanzitutto nella nota si parla di “promozione dei prodotti locali e a km 0, su cui si innesta il progetto Piatto del Parco con sei ristoranti della zona interessati a promuoverli e a proporli nei loro menu”. Un’iniziativa che mira a «stimolare l’uso di questi prodotti sia da parte della ristorazione, sia dei clienti”, precisa Zanini. Si tratta insomma di una sorta di progetto pilota, «al quale hanno aderito locali già sensibili a questo tema, per individuare quali sono le problematiche più importanti. Ad esempio come quello della logistica: oggi i ristoratori si recano direttamente sul posto per acquistare tali prodotti. Si sta pensando a come farli invece arrivare direttamente al ristorante». In ogni caso, «l’obiettivo è di allargare questo progetto a tutto il comprensorio del Parco, e anche oltre». A livello di logistica una mano la potrebbe dare anche l’e-commerce: anche in questo contesto, «stiamo cercando soluzioni per dare la possibilità al cliente di acquistare i prodotti senza dover andare dall’agricoltore». Le difficoltà in questo caso sono legate «alla particolarità del prodotto agricolo» che deperisce velocemente e al fatto che questa possibilità deve anche essere «interessante dal punto di vista economico».
“L’avvicinamento tra gli agricoltori e la popolazione è una seconda idea promossa dalla Piattaforma che si concretizza con il progetto Fattoria aperta nel quale si sensibilizzano i visitatori alla vita rurale attraverso percorsi tematici”. In realtà ci sono già aziende che propongono questa attività, «ma hanno bisogno di sostegno. Infatti, hanno spesso difficoltà a finanziare le persone che se ne occupano. La fondazione intende quindi sostenere economicamente queste aziende, coprendo così i costi aggiuntivi», sottolinea Zanini. Anche la “promozione regolare di una Festa del Parco, oltre a favorire le relazioni tra i vari attori attivi sul Piano di Magadino, favorisce la conoscenza delle varie realtà”. Festa che quest'anno avrà eventualmente luogo «in modo limitato», visto il periodo ancora caratterizzato dall'incertezza legata alla pandemia. Anche in questo caso l'obiettivo è quello di «organizzare attività nelle aziende», attirando interessati proventi da tutto il Ticino e promuovendo così le attività legate al mondo agricolo.
Un’altra idea pronta per essere consolidata dalla Piattaforma riguarda un “progetto già avviato da parecchi anni e cioè quello dell’interconnessione per promuovere la biodiversità sul Piano di Magadino”, rileva la fondazione nel comunicato. Oltre all'e-commerce, si sta anche cercando di promuovere le “nuove tecnologie legate al settore primario come il progetto pilota che monitora – in modo digitale – la presenza della piralide nel mais e lo scarabeo giapponico”. Un monitoraggio che ha come obiettivo quello di «intervenire in modo molto mirato». Potrebbe dunque, ad esempio, anche essere applicato «alla problematica degli ungulati nel Parco». Tra l'altro, la Piattaforma “potrà fungere da punto di riferimento per mediare tra conflitti puntuali” come quelli legati proprio agli ungulati “e per appoggiare le misure che ne limitano il traffico sulle strade agricole”. Infatti, quest'ultimo «è un problema molto delicato: su alcune strade riscontriamo situazioni inaccettabili», conclude Zanini.
Fino all'entrata in carica del nuovo direttore, a rappresentare la Fondazione del Parco del Piano di Magadino nella Piattaforma saranno Giacomo Zanini e il vicepresidente Ulrico Feitknecht. Parteciperanno al progetto anche Alice Croce (Tior), Roberto Mozzini (Uct), Davide Cattori (Orti), Andrea Bizzozero (Ftpl), Paolo Bassetti (Polenta-Cereali), Adrian Feitknecht (Bio e soia), Alessio Reboldi (Gioventù Rurale), Christian Bassi (Energie rinnovabili), Claudio Guerra (Mercato) e Alessandro Fontana (Cereali panificabili).