Il sindacato avverte: l'impresa italiana è ancora sotto inchiesta 'per le gravi irregolarità riscontrate sul cantiere della galleria del Monte Ceneri'
La Gcf Spa di Roma “farebbe parte del consorzio che ha presentato la migliore offerta per la realizzazione di lavori per un lotto del secondo tubo autostradale del San Gottardo”. Lo afferma Unia in un comunicato, ricordando che l'impresa di costruzioni italiana dal 2019 è “al centro di un’inchiesta della magistratura ticinese per le gravi irregolarità riscontrate sul cantiere Alptransit della galleria del Monte Ceneri nell'ambito della posa dei binari”. Il sindacato ha quindi scritto una lettera alla consigliera federale e 'ministra' dei trasporti Simonetta Sommaruga chiedendo che “la Confederazione, committente dell’opera, tenga conto di questa informazione per gestire l’appalto nell’interesse dei lavoratori, delle imprese e del paese”.
L'anno scorso Unia aveva rivelato che un operaio aveva subito pressioni e intimidazioni da parte della Cgf, con l'obiettivo di fargli ritirare la sua denuncia contro l'impresa. L'uomo, infatti, aveva segnalato al ministero pubblico irregolarità sul posto di lavoro: si parlava di “turni di lavoro infiniti e ritmi infernali, buste paga taroccate, assenza totale di controlli, violazione delle norme di sicurezza, eccetera”. Stando a Unia, “si stima siano sottratti 3,5 milioni di franchi di salari, pari al 40-45 per cento di quanto dovuto”. Da parte sua, la Gcf aveva respinto ogni addebito, ricordando che “nessuna accusa nei confronti di dirigenti societari è stata ritenuta valida”. L'azienda aveva inoltre sottolineato di essere in contatto con le autorità penali, “collaborando pienamente con le stesse” e “avendo consegnato importante materiale probatorio”.
Ora, Unia avrebbe raccolto “precise e attendibili informazioni”, secondo le quali l'impresa di Roma sarebbe in gioco anche per l'appalto del secondo tubo del San Gottardo. E un’eventuale assegnazione di un nuovo appalto alla Gcf Spa “difficilmente sarebbe compresa dall’opinione pubblica”, ha scritto il sindacato nella lettera inviata a Sommaruga. Nella missiva Unia ricorda anche la “problematica del sottocosto: il consorzio di cui fa parte Gcf ha infatti presentato la minore offerta (6,9 milioni), che presenta una differenza di oltre il 100 per cento rispetto a quella più elevata (14,6 milioni). Il rischio è che ancora una volta a pagare il prezzo più elevato siano i dipendenti da una parte e le imprese serie presenti sul territorio dall’altro. Come successo sul cantiere Alptransit a Camorino”.