La ditta, coinvolta nelle indagini sulle presunte anomalie al cantiere del Ceneri, ritiene che l'intervento delle autorità farà cessare le speculazioni
Massima disponibilità e collaborazione con gli inquirenti che stanno indagando sulle presunte irregolarità al cantiere AlpTransit del Ceneri. A garantirle, tramite un comunicato stampa, è la Gcf Generale costruzioni ferroviarie, una delle società che ieri, 4 giugno, ha subito perquisizioni da parte della Polizia cantonale e dal Ministero pubblico sull'onda dell'inchiesta aperta a metà maggio contro ignoti dal procuratore pubblico Andrea Gianini.
A far scattare le verifiche sono erano state le segnalazioni di due operai impiegati sul cantiere da maggio 2017 e l'estate 2018. I due avevano denunciato più di una anomalia: tra queste, doppi turni dalle 13 alle 20 ore consecutive con solo 10 minuti di pausa per mangiare un panino, 20 giorni lavorativi consecutivi e caporalato.
"Siamo certi della nostra buona fede e del nostro buon operato e abbiamo estrema fiducia nelle autorità, alle quale abbiamo garantito la massima collaborazione per una rapida conclusione delle indagini", si legge nella nota stampa della Gcf. Comunicato in cui si aggiunge che l'intervento delle autorità giudiziarie, coadiuvate dall'Ispettorato del lavoro (Uil) e della Commissione paritetica svizzera per le costruzioni ferroviarie "è sicuramente il modo più efficace per far cessare le polemiche e le speculazioni giornalistiche delle ultime settimane".