Due cittadini rumeni pretendevano parte del guadagno delle prestazioni sessuali e il pagamento di importi ingiustificati per l'affitto degli appartamenti
Oltre a riscuotere sistematicamente parte del guadagno derivante dalle prestazioni sessuali, pretendevano dalle prostitute il pagamento di elevati quanto ingiustificati importi per l’affitto degli appartamenti e per le procedure relative a millantati documenti per regolarizzare la loro posizione in Ticino. Per questi motivi lo scorso 25 novembre, nell’ambito di un’inchiesta condotta sull’arco di più mesi, sono stati arrestati una 38enne e un 38enne, entrambi cittadini rumeni residenti nel Bellinzonese, sospettati di aver gestito un giro di prostituzione in appartamenti di alcune località ticinesi, mediante un sistema di controllo e sfruttamento delle prostitute. Lo comunicano il Ministero pubblico e la Polizia cantonale. La misura restrittiva della libertà è nel frattempo già stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. L’inchiesta è coordinata dal sostituto Procuratore generale Nicola Respini. Gli appartamenti si trovavano perlopiù nel Sopraceneri e le verifiche in corso permetteranno di stabilire con precisione quante siano le prostitute coinvolte.