A processo quattro dipendenti di un foyer per adolescenti del Sopraceneri, chiuso nel 2018
Sono quattro (due direttori, un'infermiera e un educatore) gli ex dipendenti di un foyer del Sopraceneri, chiuso nel 2018, comparsi questa mattina di fronte alla Corte delle Assise correzionali: sul loro conto, seppur con responsabilità diverse, pendono tre differenti reati: abbandono, coazione e lesioni semplici, tutti riferiti alla presa a carico degli adolescenti all’interno della struttura per minorenni tra il 2012 e il 2017.
Dopo una mattina contraddistinta da formalismi e varie istanze probatorie presentate dalla difesa, il procedimento entrerà nel vivo nel corso del pomeriggio.
Nell’atto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, viene descritta la decisione di interrompere la somministrazione di un farmaco a un ospite che manifestava una florida psicosi, nonostante il medico psichiatrica del giovane avesse rilevato l’esigenza di assumerlo. Il giovane, poiché la struttura reputata il medicinale “un veleno” era quindi rimasto per mesi senza il farmaco. Ciò che, sostiene l'accusa, aveva comportato al ragazzo uno “scompenso psicotico acuto”.
Sono invece i castighi straordinari ingiustificati ai quali sono stati sottoposti quattro giovani (tutti confrontati con problemi importanti, psichiatrici, educativi e familiari) che secondo Borelli creano i presupposti per il reato di coazione ripetuta. Si parla di una giovane costretta a dormire per terra su un materasso in una stanza senza riscaldamento (dove le sarebbe stato imposto anche di mangiare), costrizioni a spaccare con una punta di trapano un quadrato di asfalto, trasportare sacchi di sabbia durante il tempo libero e l'imposizione – pur se tali tale restrizione non fosse prevista dall'Autorità regionale di protezione – di interrompere il rapporto con la madre concedendo unicamente di effettuare telefonate sorvegliate.
Solo l'ex direttore del foyer è inoltre accusato di lesioni semplici, per aver autorizzato tre ospiti a dormire da soli in un capanna su un alberto a tre metri di altezza senza misure di sorveglianza particolari, con la conseguenza che il mattino seguente un giovane è caduto fratturandosi il polso poiché spinto da un compagno.
Dopo l'inizio delle indagini, nel gennaio del 2018 il Cantone aveva deciso di chiudere il Centro educativo per minorenni.
La Corte delle Assisi correzionali è presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti. A patrocinare gli imputati le avvocate Marina Gottardi e Giuditta Rapelli-Aiolfi e i legali Carlo Steiger ed Olivier Ferrari.