Bellinzonese

‘Prima i nostri’ e dicastero uguaglianza: due no a Bellinzona

Il Consiglio comunale si appresta a respingere la mozione Lega/Udc e a ritenere irricevibile quella dell'Mps

18 settembre 2020
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Introdurre il principio ‘Prima i nostri’ nell’assunzione del personale della Città di Bellinzona, suoi istituti e sue aziende comunali? E ancora, creare un dicastero per l’uguaglianza e la parità di genere, con tanto di servizi e campagna contro la discriminazione, nonché strutture pubbliche dedicate alle donne per consulenza professionale, giuridica, sociale e psicologica? Entrambe le mozioni sono destinate alla bocciatura durante la seduta di Legislativo in agenda lunedì 28 settembre. Almeno così emerge dalle relazioni commissionali e dalle osservazioni municipali che aiuteranno il plenum a decidere. 

Pareri opposti in Gestione

Nel primo caso, ricordiamo, Manuel Donati a nome del gruppo Lega/Udc chiede d’inserire nel Regolamento organico dei dipendenti la preferenza indigena per le assunzioni (a parità di requisiti e qualifiche), in linea con la decisione del Gran Consiglio, risalente al 2018, relativa alle aziende parastatali. Il Municipio nelle proprie osservazioni rivolte al Consiglio comunale segnala che “la prassi attualmente applicata già corrisponde all’obiettivo della mozione”; perciò ritiene che non vi sia la necessità di modificare il Rod. “Non va inoltre dimenticato – aggiunge l'Esecutivo – che gli Accordi di libera circolazione sottoscritti dalla Svizzera delimitano la portata pratica” del principio ‘Prima i nostri’ “rendendola, per la mozione Donati, molto limitata”. In definitiva il margine di cui godono Cantoni e Comuni nell’adottare norme sulla preferenza indigena “risulta molto limitato”. Senza contare che “non vi è alcun problema legato al frontalierato nell’Amministrazione comunale”. E che le decisioni, introducendo la nuova disposizione, risulterebbero ulteriormente impugnabili “con conseguenti costi e implicazioni burocratiche e legali”. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone la maggioranza della Commissione della gestione, che invita quindi il Cc a respingere la mozione. Di parere opposto la relazione di minoranza della Gestione: i consiglieri Giulio Deraita (indipendente) e Lelia Guscio (Lega) chiedono che il principio non solo venga condiviso ma anche ancorato nel Rod. Non da ultimo considerate alcune situazioni recenti nella gestione di concorsi d'assunzione, “non siamo sicuri che al principio della preferenza indigena venga sempre data l’importanza auspicata dalla mozione”. E quanto al frontalierato che non rappresenterebbe un problema nell’Amministrazione comunale, l’auspicio della minoranza è che si adotti la misura a titolo preventivo, come fatto dagli enti cantonali.

Decisione di competenza municipale

Più secco, infine, il parere espresso da Municipio e Commissione della legislazione sulla mozione delle consigliere comunali Mps Monica Soldini e Angelica Lepori: pur comprendendo le migliori intenzioni delle mozionanti, la proposta è ritenuta irricevibile perché la decisione di creare un dicastero con relativi servizi non compete al Consiglio comunale ma semmai all’Esecutivo.