Bellinzonese

Morire d’amianto: quali malattie e quanti casi in Ticino?

Intervista al dottor Marco Pons, specialista in malattie polmonari. Dal Registro cantonale dei tumori emerge in 126 hanno contratto il mesotelioma

4 ottobre 2019
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Il mesotelioma è incurabile ed è causato quasi esclusivamente dall’esposizione all’amianto, sostanza di cui si è parlato negli ultimi giorni a seguito dei decessi di ex operai delle Officine Ffs e Ofible. Quali metodi ci sono per diagnosticare e curare malattie causate dall’amianto? Cosa distingue la Tac dalla Pet? Ne abbiamo parlato con Marco Pons, specialista in malattie polmonari, primario di medicina all’Ospedale regionale di Lugano.

Il mesotelioma, tumore della pleura, è individuabile attraverso un esame chiamato Pet, mentre il cancro polmonare è riscontrabile attraverso la Tac. Un esame, quest’ultimo, che la Suva propone. Il mesotelioma però è un male incurabile e proprio per questo motivo la Suva non invita a sottoporsi alla Pet, più onerosa della Tac, che potrebbe individuarlo. Se una Tac costa circa 250 franchi, una Pet si situa tra i 1’500 e i 2’000. Ma il paziente non ha il diritto di sapere se è malato? E quindi non bisognerebbe procedere comunque con una Pet? Una diagnosi precoce potrebbe favorire la cura della malattia? Secondo il dottor Marco Pons in queste situazioni la Pet non è migliore della Tac. «La Pet non si fa a tutti e in qualsiasi situazione, ma solo quando si sa che porta davvero a qualcosa in più», spiega. «Sottoponiamo sempre il paziente a una Pet quando sappiamo che ha un tumore polmonare e vogliamo una valutazione precisa. Non è però un esame che va fatto a tutti a titolo preventivo», aggiunge. Inoltre – continua – la Pet è anche difficile da interpretare perché mostra sia tumori sia malattie infiammatorie, per cui non permette di distinguere con precisione queste due malattie.

Incurabile anche se diagnosticato subito

Il mesotelioma è una malattia praticamente incurabile e «anche se si diagnostica precocemente, la terapia risulta estremamente difficile», osserva Pons. Il metodo migliore per individuare questo tumore «è entrare con degli strumenti e guardare nella cavità pleurica. Lo fa il chirurgo pneumologo praticando un’incisione e investigando con apposite telecamere». All’inizio il mesotelioma è asintomatico, i primi disturbi possono essere difficoltà respiratorie o dolori. L’unica cura possibile per sconfiggerlo è l’intervento chirurgico aggressivo. «È però estremamente mutilante e riservato solo a pazienti giovani, molto in forma dal profilo cardio-polmonare e che hanno una malattia molto piccola». Si tratta di un’estesa resezione di tutti i tessuti vicino al tumore: si asporta il polmone, magari la pelle che ricopre il cuore e una parte del diaframma. «I pazienti che vediamo noi oggi, non sono più giovani. Perciò non potrebbero affrontare un intervento di questo tipo. E purtroppo le chemioterapie servono a poco. Spesso vengono testati nuovi farmaci biologici, ma nessuno di questi si è dimostrato efficace contro il mesotelioma».

Tumori da esposizione all’asbesto

L’esposizione all’amianto può provocare vari tipi di malattie. Ce ne sono essenzialmente quattro: una è la fibrosi polmonare legata all’asbesto. Il polmone diventa più rigido e, essendo meno mobile, il malato fatica a respirare. Lo sviluppano i pazienti che hanno subìto un effetto negativo dell’amianto sul tessuto polmonare. Per sviluppare questa malattia è necessaria una lunga esposizione, ovvero anni, alla sostanza cancerogena. «Di questi pazienti ne vediamo pochi perché la maggior parte sono morti», rileva il medico. Di persone che avevano la fibrosi, detta anche asbestosi, «ne seguo ancora alcune regolarmente. Ma non si registrano più nuovi casi perché in Europa, a partire dagli anni 90, non c’è più stata un’esposizione di lunga durata alla sostanza».

Basta una breve esposizione ma intensa

Secondo tipo di malattia (di tipo benigno) sono le placche pleuriche, ossia calcificazioni della pelle che copre i polmoni, o il versamento pleurico, con del liquido che si accumula fra polmone e pleura. Anche per sviluppare le placche pleuriche occorre che l’esposizione sia stata prolungata. Poi c’è il mesotelioma che ha una caratteristica molto particolare: è sufficiente un’esposizione molto intensa per un periodo breve; per cui è possibile che si ammalino persone che hanno lavorato a contatto con l’amianto anche solo per sei mesi. Inoltre ha una lunga latenza, manifestandosi fino a 40 anni dopo l’esposizione. La quarta malattia legata all’esposizione all’amianto è il tumore polmonare, che viene favorito dal fumo. «Un fumatore ha dieci volte più probabilità di contrarre un tumore polmonare maligno rispetto a un non fumatore. E il fumatore esposto all’amianto arriva fino a 70 volte di più», spiega il dottor Pons. In questo caso il periodo di latenza è inferiore rispetto al mesotelioma.