Bellinzonese

Amianto, 'alla Monteforno su quei pannelli tagliavamo i salametti'

Bodio/Giornico: la testimonianza di un pensionato a margine delle nuove verifiche avviate alle Officine di Bellinzona

3 ottobre 2019
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«I pannelli d’amianto li usavamo come tavolini e ci tagliavamo sopra il salamino e il formaggio». Erano gli anni 70. L’aneddoto ci viene raccontato da un ex operaio sardo della Monteforno di Bodio, oggi 68enne. Nella sua esperienza di venticinque anni di lavoro per la ditta leventinese, il nostro interlocutore spiega di aver lavorato con diversi materiali pericolosi per la salute, tra cui l’amianto. «Nell’azienda i pannelli in amianto erano molto diffusi anche perché erano ignifughi e quindi non prendevano fuoco facilmente». L’amianto alla Monteforno è arrivato a metà anni 70, quando si è iniziato a far capo al sistema moderno delle colate continue, e veniva impiegato dove si lavorava a contatto con metallo liquido fuso ad alta temperatura. «Ricordo che quando questi pannelli non erano della misura adatta li tagliavamo senza usare protezioni». L’ex operaio ci dice che allora non si sapeva della sua pericolosità e quindi non si prendevano precauzioni particolari. «Avevamo anche diverse tettoie all’interno e all’esterno della fabbrica che erano ricoperte di amianto e quando si rompevano le sostituivamo, tagliandone dei pezzi». La Monteforno ha chiuso nel ’94 e all’epoca, ci dice il 68enne, nell’azienda non era ancora suonato ‘l’allarme amianto’: «Non eravamo stati messi in allerta sulla pericolosità della sostanza».

‘Di decessi ce ne sono stati tanti’

Di una cosa è certo il nostro interlocutore: «Alla Monteforno di decessi per tumori ce ne sono stati parecchi. Noi dipendenti abbiamo sempre pensato che qualcosa di anomalo ci fosse, perché le morti erano davvero troppe». Però, riconosce il 68enne, questo non era dovuto solo all’amianto: «In un certo periodo ci siamo occupati di colate di tipo speciale con sostanze che in seguito furono vietate perché ritenute pericolose. Insomma, si inalava un po’ di tutto». Un quadro generale aggravato dal fatto che negli anni 70 si buttavano nell’altoforno rottami di ogni genere, senza alcuna selezione: «Ad esempio automobili senza togliere prima nemmeno i copertoni».