Bellinzonese

Amianto in Ticino, la Suva replica ma evita la polemica

L'assicurazione infortuni evidenzia il proprio ruolo nella prevenzione e assistenza. E invita i datori di lavoro a notificare tutti i casi

A sinistra Roberto Dotti, direttore Suva Bellinzona, con Gabriele Gendotti, presidente del Cda (archivio Ti-Press)
2 ottobre 2019
|

Sollecitato dalla ‘Regione’ per una replica sulle accuse emerse durante l'odierna conferenza stampa, il presidente della Suva Gabriele Gendotti rinvia ogni dichiarazione a un comunicato stampa. Sul fatto che venga ipotizzata la creazione di un organismo ‘super partes’ che vigili sul dossier amianto e sull’agire della Suva, ricorda che la principale assicurazione infortuni del paese sottostà alla vigilanza superiore del Consiglio federale. Quanto al comunicato stampa inviato in serata, non prende posizione sulle critiche emerse negli ultimi giorni, fra cui quelle formulate da sindacalisti Unia e Sev i quali peraltro contano sei loro rappresentanti nel Cda. Sul fatto che il problema amianto non sia preso sottogamba, Suva ricorda che il proprio impegno comprende diversi piani: “Da un lato corrispondere le pretese assicurative (spese di cura, rendite) a favore di vittime di malattie conseguenti all’esposizione a questo materiale, dall’altro fare prevenzione rendendo attenti ai rischi da amianto ancora esistenti”. A questo riguardo Suva ricorda di essere co-fondatrice del Forum Amianto Svizzera che persegue lo scopo di informare compiutamente l’opinione pubblica sul tema: “In quest’ambito i datori di lavoro sono tenuti a notificarci tutto il personale potenzialmente a rischio, affinché lo stesso sia sottoposto a misure preventive di medicina del lavoro”. Un appello rivolto anche alle Ffs dunque. E ad ogni modo “lavoratori, assicurati in passato alla Suva ed esposti all’amianto, ai quali è stato diagnosticato un can­cro ai polmoni, possono annunciarsi alla Suva in qualsiasi momento”. Infatti “non sussiste nessun termine di prescrizione, posto che si tratti di una malattia professionale”. Nessun accenno infine al fatto che a taluni ex dipendenti delle Officine sia stato comunicato questa estate di non poter più beneficiare della diagnosi precoce tramite Tac annuale – offerta sin dal 2012 e di cui beneficiano oggi in Svizzera 450 persone – ma solo ogni cinque anni. In aiuto alle persone affette da mesotelioma e ai loro familiari – annota infine Unia – c’è il Fondo per le vittime dell’amianto, la cui Fondazione “beneficia del know how di Suva” ma non delle sue prestazioni qualora non si tratti di malattia professionale.

Leggi anche: