Gneiss e granito estratti qui vengono utilizzati in tutto il mondo. Per valorizzare questo settore sono stati creati un sito internet e una mappa cartacea
“Sfido chiunque a non trovare un legame con la pietra della Riviera”. Che sia nelle stazioni ferroviarie e negli edifici pubblici d’oltre Gottardo oppure nel nuovo teatro dell’opera di Astana, in Kazakistan, lo gneiss o il granito estratti nelle cave rivierasche (o il marmo di Castione) si possono trovare ormai a livello planetario. Ma per conoscere il valore della tradizione e della cultura che girano attorno alla pietra, nonché per ammirare le bellezze che regala a livello naturale non è necessario fare il giro del mondo. Bisogna piuttosto avvicinarla direttamente sul territorio. Grazie ai primi passi avviati dall’Associazione Via della pietra nata lo scorso febbraio (sulle ceneri della Comunità della Riviera scioltasi a seguito delle aggregazioni) il compito dei visitatori ora è reso più facile. L’associazione ha presentato oggi alla stampa i primi passi fatti per concretizzare il progetto “Via della pietra", dotato anche di un suo logo. In collaborazione con la Supsi, da una parte è stato lanciato il sito internet www.viadellapietra.ch, comprensivo di numerose utili informazioni nelle tre lingue nazionali, mentre dall’altra è stata elaborata una mappa cartacea: due diversi supporti che permettono entrambi di percorrere tre sentieri tematici che si snodano lungo la Riviera toccando però anche il Bellinzonese, la Valle di Blenio e la Leventina.
La citazione iniziale appartiene a Cristian Scapozza, geografo e ricercatore della Supsi (Istituto scienze della terra) che ha collaborato per la realizzazione di queste prime fasi e che in conferenza stampa ha illustrato le caratteristiche dei tre percorsi: “La natura della pietra“, "Vivere con la pietra” e "Lavorare la pietra”. Tutti e tre permettono di intraprendere delle passeggiate sul fondovalle ma anche nella parte bassa dei versanti fino a 800-1000 metri di quota. Ben segnati sulla cartina si trovano – oltre alle informazioni turistiche relative a mezzi di trasporti, alloggi, ecc. – i punti di interesse legati al mondo della pietra per andare così alla scoperta di bellezze anche un po’ nascoste. Sul sito internet ne sono elencati 200, ciascuno documentato da fotografie e informazioni. La varietà di quanto si può incontrare lungo i percorsi è davvero grande. Pietra fa infatti rima con attività sportive come il bouldering e il canyoning, ma anche con lo sviluppo economico tramite cave e settore edilizio. Si trovano poi arte, storia e cultura visitando ad esempio edifici storici, chiese, ponti e nuclei caratteristici, nonché sculture e incisioni rupestri. Tutti e tre gli itinerari a breve saranno disponibili anche sul portale dedicato all’escursionismo di Ticino Turismo. Il progetto, va ricordato, si avvale anche del sostegno dell’Otr, dell’Ente regionale per lo sviluppo e dei Comuni di Riviera, Biasca e Bellinzona.
A quanto fatto finora si aggiungeranno in futuro ulteriori tasselli. Come spiegato dal presidente dell’associazione Tarcisio Bullo, si prevede la posa di 18 pannelli informativi sparpagliati sul territorio che oltre a fornire informazioni permetteranno, tramite la scansione del codice QR, di accedere a ulteriori dettagli direttamente sul proprio smartphone. È prevista nel 2020 la pubblicazione di un video professionale di promozione della via e, sempre in collaborazione con la Supsi, vi è l’idea di organizzare un simposio sulla pietra (dopo quello del 2007). In una terza fase ancora in fase di studio, ha aggiunto Bullo, si vorrebbero posare altre quattro porte di pietra oltre alle tre già presenti per segnare simbolicamente il perimetro di questo territorio. Il tutto sempre con l’obiettivo di valorizzare quello che è “il bacino estrattivo di granito e di gneiss più importante della Svizzera”.