Grigioni

‘Coira conceda un credito per il ripristino delle zone colpite’ 

I deputati del Moesano chiedono inoltre al governo grigionese di investire maggiormente per la prevenzione di eventi analoghi in tutto il cantone

(Ti-Press)
26 giugno 2024
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“Il nostro appello al lodevole governo è che si approvi, con l'indispensabile urgenza e concordata programmazione, un credito quadro per il ripristino delle zone toccate dall'alluvione in valle Mesolcina e che in tempi brevi si prenda in considerazione l'immediata necessità di stanziare ulteriori crediti straordinari per la messa in atto di una efficace e aggiornata prevenzione di avvenimenti analoghi che potranno ripresentarsi nel nostro amato e apprezzato cantone”. Queste le richieste a Coira da parte dei rappresentanti del Moesano nel Gran Consiglio retico, Eleonora Righetti, Samuele Censi, Rosanna Spagnolatti, Manuel Atanes e Piera Furger. In una lettera trasmessa al governo grigionese, i deputati esprimono innanzitutto “un sentito ringraziamento nei confronti di tutti gli attori che da giorni si mobilitano per la sicurezza dei cittadini e della loro valle”, così come viene elogiata la vicinanza dei governi cantonali (grigionese e ticinese) e dell'autorità federale. Ma, fanno presente i granconsiglieri, “contiamo anche su un aiuto e un supporto celeri in funzione delle necessità sorte in valle. Contando sulla già dimostrata e apprezzata solidarietà che di persona ha reso lo stesso onorevole presidente del governo giunto subito sui luoghi della devastazione, contiamo su immediati e futuri segni tangibili di concreto aiuto al ripristino della sicurezza e della normalità di vita per la nostra colpita collettività”. Negli ultimi anni, si sottolinea nella lettera, “si è testimoni di frequenti calamità naturali, di vario genere e in svariate località, episodi che lasciano un'impronta importante, spesso indelebile, sul benessere dei cittadini e del territorio. Nel nostro cantone, il cantone delle 150 valli, la sicurezza in questo contesto dev'essere assolutamente considerata una priorità e la prevenzione di simili catastrofi, particolarmente tramite misure strutturali, va necessariamente rafforzata. La profilassi – concludono – è il più grande apporto che si possa mettere in atto per difendersi dalle conseguenze incalcolabili di simili eventi, in termini di vite umane, danni alle infrastrutture e ferite”.