laR+ Mesolcina

Cure a domicilio garantite, ma alcuni pazienti ricoverati

Lo Spitex è riuscito a garantire 300 interventi. Per i casi più gravi si è reso necessario il trasferimento in elicottero in ospedale o in casa anziani

Preparazione dei medicamenti per gli assistiti
(Ti-Press)
25 giugno 2024
|

«I nostri pazienti erano molto preoccupati e destabilizzati dalla situazione, ma grazie a un personale disponibile e motivato siamo riusciti a garantire circa 300 interventi tra sabato e domenica». Daria Berri, direttrice dello Spitex Acam (Associazione cura e assistenza a domicilio nel Moesano) tiene a sottolineare il grande impegno profuso dai suoi collaboratori, un centinaio, che hanno dovuto far fronte alla situazione di emergenza per riuscire a garantire le cure a tutti i pazienti di Mesolcina e Calanca da loro seguiti. Per i casi più delicati si è reso necessario il trasporto in elicottero in ospedale e alla casa per anziani di Grono. Si tratta di tre malati gravi, residenti a Sorte, che necessitano di presidi particolari e sistemi di alimentazione e ossigeno che funzionano con un’apposita apparecchiatura che richiede elettricità. Corrente che è però venuta a mancare per diverse ore nelle frazioni di Lostallo e che ha quindi reso necessario e urgente il trasferimento dei tre pazienti. Alcuni operatori del personale dello Spitex Acam si sono recati in casa anziani per istruire il personale riguardo alle cure necessarie per i pazienti che sono stati ricoverati lì e fornire il proprio apporto perché nella struttura non avevano in quel momento abbastanza personale per reagire ai nuovi arrivi.

In volo oltre Lostallo

Quanto agli altri interventi, per riuscire a raggiungere tutti i pazienti, alcune infermiere si sono recate in alta Mesolcina in elicottero sul quale sono stati caricati anche materiale di cura di vario genere e medicamenti. «Le collaboratrici che abitano a nord di Lostallo hanno invece dato la loro disponibilità a occuparsi dell’utenza residente nei dintorni. Va evidenziata anche la buona collaborazione con i parenti e i vicini di casa dei pazienti che si sono impegnati ad aiutare», osserva Daria Berri. La direttrice sottolinea anche che tutti i dipendenti che avevano il weekend libero si sono presentati sabato mattina alle 7 in ufficio mettendosi a disposizione. «Quelli residenti in alta valle invece si sono ritrovati e organizzati nell’abitazione di una collega da cui sono partiti col materiale portato con l’elicottero per prestare le cure ai pazienti e hanno così potuto garantire a tutti l’assistenza necessaria».

Pazienti preoccupati e destabilizzati

Dopo un intenso fine settimana, lunedì mattina la direttrice tira un sospiro di sollievo: «Per quanto riguarda gli spostamenti ora siamo tornati a una certa normalità, i nostri collaboratori possono percorrere la strada cantonale e così riescono a raggiungere in poco tempo tutti gli utenti». Quello appena terminato «è stato un weekend di grande stress, sia per i nostri collaboratori, sia per i nostri assistiti che erano molto destabilizzati. Il personale presente nel nostro ufficio di Roveredo ha trascorso molto tempo al telefono anche per sostenere e rispondere alle numerose richieste da parte dei pazienti i quali a causa della difficile situazione erano in stato di grande apprensione», conclude Daria Berri.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔