I dibattiti

Cure a domicilio, si denuncia disparità di trattamento

L'associazione svizzera degli Spitex privati replica ai vertici di Scudo che hanno parlato di presunte carenze di controllo delle prestazioni

Paola Lavagetti, delegata per il Canton Ticino dell’Associazione svizzera degli Spitex privati

La sezione ticinese dell’Associazione svizzera degli Spitex privati (Asps) replica alle informazioni non corrette enunciate lo scorso 27 aprile sulle colonne della Regione dal Servizio di cure a domicilio del Luganese (Scudo). Nello specifico, gli Spitex privati, hanno un mandato del Consiglio di Stato per espletare il loro compito pubblico e per questo motivo sono sottoposti allo stesso sistema di controllo cantonale della qualità delle cure, al quale sono sottoposte le Associazioni pubbliche. Lo stesso vale per l’aspetto dell’economicità delle cure, dove il controllo è addirittura doppio ed esercitato sia dal Cantone sia dagli assicuratori malattia.

Attualmente, circa il 44% delle cure a domicilio sono gestite dagli Spitex privati, che in collaborazione con gli enti preposti, svolgono un buon lavoro sul territorio in favore della popolazione anziana e bisognosa a un costo, per le casse dello Stato, minore di quello delle associazioni pubbliche come Scudo. Osservando lo stesso annuario statistico enunciato da Scudo nell’articolo risulta che, per ogni ora di cura LAMal erogata, il Cantone e i Comuni versano alle associazioni pubbliche 54 franchi contro i 14 franchi versati agli Spitex privati. Questa situazione sconcertante è stata portata sotto la lente della Commissione della concorrenza (ente federale di vigilanza) ed è oggetto di un ricorso al Consiglio di Stato tuttora pendente. Senza contare che Scudo, ha ricevuto gratuitamente dal Comune di Lugano una sede e dal Cantone 2,4 milioni di franchi per la ristrutturazione, tutti costi che pesano sulla collettività intera.

L’Asps, auspica maggiore correttezza e che di fronte all’aumento del lavoro nelle cure a domicilio dovuto all’invecchiamento della popolazione ci sia maggiore collaborazione tra tutti gli attori coinvolti oltre che sia ripristinata la libera scelta dei pazienti dimessi dai nosocomi cantonali di decidere il servizio Spitex dal quale vogliono essere seguiti, sia esso pubblico o privato. Ai servizi sociali degli ospedali il compito di informare correttamente i loro pazienti.

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