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Cure a domicilio: i pazienti prima di tutto

Mi chiamo Spase, sono un infermiere indipendente che lavora a Locarno e Lugano, e ho deciso di candidarmi con il Ps al Consiglio comunale di Locarno sulla lista Sinistra Unita. Sono infermiere da più di 8 anni, lavoro al domicilio da quasi 5 anni e in questa campagna elettorale sento doveroso esprimere il mio parere personale per quanto si è discusso negli ultimi mesi nel contesto delle cure infermieristiche.
Sono rimasto piuttosto colpito da alcuni articoli che sono stati pubblicati, in quanto si è parlato praticamente solo degli aspetti pecuniari, tralasciando il vero protagonista di tutta questa storia: il paziente.
Quando ho iniziato la formazione infermieristica 12 anni fa, ho intrapreso questo percorso per assistere e curare il prossimo. Oggi confermo questa mia scelta e non mi vedo in nessun’altra professione se non in quella di infermiere, proprio perché mi permette di essere d’aiuto alle persone e fare del bene. Ringrazio quindi i miei pazienti che mi danno la possibilità di assisterli dandomi fiducia. Insieme ogni giorno ci impegniamo per migliorare e permettere il loro mantenimento al proprio domicilio, con una buona qualità di vita.
Sono del parere che i servizi pubblici e i privati debbano collaborare senza attaccarsi reciprocamente, perché chi ne risente è sempre il paziente, il quale nella maggior parte dei casi si presenta vulnerabile e dipendente da aiuti esterni. Il paziente non è da trattare in maniera “meccanica” dove si individua il problema, si trova la soluzione, lo si aggiusta e lo si saluta. Non deve nemmeno essere visto come un mezzo per raggiungere i propri obbiettivi in termini economici. Il paziente ha dei sentimenti e una storia che vanno accolti e rispettati. La sensazione è che talvolta si dimentichi questi aspetti e si pensi di più, ad esempio, a gestire gli aspetti organizzativi del personale curante o a riuscire a seguire più pazienti possibili per massimizzare i profitti.
Anni fa seguivo una paziente alla quale prestavo delle cure in maniera saltuaria. Nel momento in cui le sue condizioni necessitavano di una maggiore e regolare presa a carico, cosa che per questioni di disponibilità oraria io non sarei riuscito a garantire con la dovuta qualità, ho deciso di proporle l'intervento di un altro collega infermiere. Ritengo infatti che i bisogni del paziente vengano prima di tutto e che sia importante potergli offrire un servizio di cure a domicilio basato sulle sue specifiche esigenze ancora prima che sulle nostre necessità. Questi sono i principi e i valori in cui credo e che applico quotidianamente.
Ritengo che sia fondamentale ripensare alle ragioni che ci hanno spinto a scegliere questa professione. In questo settore più che in altri l’aspetto umano e l’aspetto sociale devono prevalere su quelli economici. Sia nei servizi privati ma anche in quelli pubblici. Quando le organizzazioni e la politica lo capiranno, l'aiuto domiciliare migliorerà sotto ogni punto di vista.