Nello stesso giorno i dati della ricerca e la conferenza del comitato pro sgravi, il copresidente del Ps: ‘Rispettate le procedure interne all’istituto?’
Lo ritiene un “grave errore comunicativo, lesivo della credibilità di un’importante istituzione quale la Supsi”. Ci va giù duro il deputato e copresidente del Partito socialista Fabrizio Sirica nell’interpellanza con cui chiede al Consiglio di Stato spiegazioni sulle “tempistiche” della pubblicazione, da parte del Centro di competenze tributarie della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dello studio ‘Il prelievo fiscale nei Cantoni e nella Confederazione ai fini delle imposte dirette - Anno 2024’, che quanto a concorrenza fiscale colloca il Ticino nelle ultime posizioni. Studio che la Supsi ha divulgato ieri, cioè lo stesso giorno della conferenza stampa del comitato (Plr, Lega, Udc, Aiti e Camera di commercio) a favore dalla riforma della Legge tributaria, e quindi degli sgravi previsti, in votazione popolare il 9 giugno. Un caso l’uscita dello studio contestualmente alla citata conferenza? Tempistica inopportuna?
“Certo è che le conclusioni a cui arriva lo studio, ossia che il Ticino ha una scarsa competitività fiscale con gli altri cantoni, fanno sicuramente il gioco politico di un fronte ideologico”, scrive Sirica. Che entra nel merito. “Il complesso tema della concorrenza intercantonale per quanto riguarda l’attrattività in ambito di persone fisiche e giuridiche non si può certamente ridurre, come pare fare lo studio, a un mero e miope ragionamento contabile di comparazione d’aliquote”, annota l’esponente socialista. “È ampiamente documentato che nella scelta del domicilio fiscale sono molti i fattori (condizioni quadro) che vengono presi in considerazione: stabilità politica e sociale, livello delle strutture scolastiche e universitarie, sanità all’avanguardia, Amministrazione efficiente, vicinanza alle principali vie di comunicazione internazionali”, evidenzia Sirica, affermando di condividere le considerazioni formulate al riguardo dal direttore della ‘Regione’ Daniel Ritzer nell’editoriale di questa mattina.
“E che si apra questo dibattito, sulla bontà o meno di uno studio che viene e verrà strumentalizzato da una parte politica, è già sintomatico – prosegue l’interpellante – del grave errore commesso dal Centro di competenze tributarie della Supsi”. E allora, “fermo restando l’autonomia accademica” e “al fine di escludere che un’istituzione universitaria sia asservita a interessi di parte”, Sirica ritiene “urgente” fare chiarezza. Chiede quindi di “verificare se le procedure interne che normalmente vengono seguite per la divulgazione di studi e ricerche siano state rispettate. A maggior ragione se queste tempistiche, come certamente in questo caso, possano influenzare una votazione popolare, espressione più alta del nostro sistema democratico”. Al Consiglio di Stato Sirica chiede tra l’altro “se esistano linee guida o prassi che contemplino l’opportunità politica delle prese di posizione o della pubblicazione di studi”, se lo studio in questione sia stato svolto su mandato di un ente o cliente privato, ed eventualmente “se ravvisi potenziali conflitti di interesse tra mandatari e la pubblicazione in esame”.
Sempre in tema di soldi, stamane la commissione parlamentare della Gestione ha ricevuto in audizione il Consiglio di Stato in relazione al Consuntivo 2023 del Cantone che registra un disavanzo di quasi 122 milioni di franchi. Della delegazione governativa, indica una nota della commissione, facevano parte il presidente e direttore del Dipartimento finanze ed economia, Christian Vitta e i colleghi Marina Carobbio e Raffaele De Rosa. Con loro il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri e il responsabile, in seno al Dfe, della Divisione delle risorse Nicola Novaresi. «Il Consuntivo chiude meglio di quanto previsto, ma la situazione rimane difficile e delicata», avverte il neopresidente della Gestione, il liberale radicale Bixio Caprara.«Si è preso nuovamente atto – afferma il capogruppo del Ps Ivo Durisch – della fragilità delle finanze del Cantone, per cui bisognerà vedere come metterle su un binario stabile. Le riflessioni della maggioranza sembrano però vertere solo sulla spesa pubblica, un approccio che non condividiamo».
Nel quadro dell’esame dei conti 2023, la commissione ha deciso di formulare per iscritto una serie di domande al Consiglio di Stato. «Per quanto mi concerne – riprende Durisch – vorrei fra l’altro conoscere l’evoluzione dei costi per il ceto medio rispetto a inflazione, energia e affitti, sapere quali sono stati gli eventuali adeguamenti decisi dal governo sul fronte assistenza e assegni familiari integrativi e qual è stata la spesa netta per socialità, ospedalizzazioni e formazione».
Non solo Consuntivo. Un altro dossier, importante e impegnativo, sui banchi della Gestione, è la revisione della spesa, sollecitata dal Centro e oggetto del decreto legislativo approvato dal Gran Consiglio nella sessione dello scorso febbraio, quando è stata data luce verde al controverso Preventivo 2024. “L’analisi della spesa viene effettuata previo conferimento di incarichi a uno o più enti esterni e indipendenti, non al beneficio di contributi o mandati di prestazione da parte del Cantone, selezionati tramite pubblico concorso”, sostiene il decreto. «C’è la volontà di andare avanti, con una tabella di marcia ragionevole – rileva il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni –. Sarebbe auspicabile che ancora quest’anno venisse avviata la procedura per l’attribuzione degli incarichi, in modo da concretizzare in tempi ragionevoli la richiesta di un’ampia maggioranza del Gran Consiglio di poter finalmente disporre di un’analisi, indipendente, della spesa che consenta di prendere decisioni nell’ottica dell’equilibrio finanziario». Durisch: «In prospettiva auspichiamo che si consideri anche una simmetria dei sacrifici, che non si valutino quindi solo le uscite ma pure le entrate».
Per il granconsigliere e presidente del Plr Alessandro Speziali, subentrato in commissione a Nicola Pini, non sono emerse sorprese dall’audizione del Consiglio di Stato sul Consuntivo. «La salute dei conti rimane fragile – commenta –. Lo sforzo di governo e parlamento per trovare delle misure che tengano sotto controllo i conti deve proseguire». Per il presidente cantonale del Plr c’è però un aspetto positivo: «Siamo un Cantone che investe molto, nel 2023 la mole è stata importante. Tuttavia le spese continuano ad aumentare, ed è così da anni, per questo occorre agire». Una questione sulla quale mostrarsi «concreti e coerenti» è, stando al deputato liberale radicale, «l’analisi della spesa, un ulteriore stimolo per capire dove andare a incidere senza mai frenare gli stimoli per l’economia. Se c’è crescita, c’è indotto e si rafforzano le entrate, senza un aumento delle imposte che il Plr non vuole. Un esercizio, rileva Speziali, «da iniziare quanto prima e che ponga delle chiare indicazioni su come migliorare le spese in Ticino. È assolutamente urgente non perdere tempo, ma è altrettanto importante, nell’attesa dei risultati di questa analisi, comunque chinarsi sui margini di risparmio. Per esempio l’ottimizzazione del sistema dei sussidi».