Non solo giovani dello Csoa, ma anche molte famiglie. Boas Erez, rettore dell'Usi auspica tranquillità e dialogo
Almeno duemila partecipanti. Si è aperta in un clima festoso e tranquillo la manifestazione per l'autogestione, a una settimana dalla demolizione dell'ex Macello di Lugano decisa dalla maggioranza del Municipio. In centro non solo giovani dello Csoa, ma anche molte famiglie con bambini. Mentre dai bar e ristoranti della piazza, i turisti guardano curiosi agli insoliti colori della piazza (palloncini, e alcuni cartelloni).
Da nostre informazioni, prima della manifestazione è circolato un volantino che invita alla non violenza. Un altro volantino, dello Csoa, dispensa invece consigli utili in caso di fermi da parte della polizia, evidenziando di far valere i propri diritti (fra cui la richiesta di un avvocato).
Boas Erez, rettore dell'Università della Svizzera italiana, da noi raggiunto in Piazza della Riforma prima del via - «sono qui a vedere la mfanifestazione», precisa - auspica «che tutto si svolga tutto tranquillamente e che ci si renda conto che non sono presenti solo le persone che erano all'ex Macello, ma c'è un pubblico molto vasto. E credo che questo sostegno, questa curiosità traduce la voglia, il desiderio di tutti perché si trovi una soluzione nei tempi che ci vorranno». È auspicabile il dialogo. «Certamente. Io mi sono esposto e sto compiendo un esercizio di grande equilibrismo abbastanza complicato. Non smetterò di dirlo, ci vogliono i tempi perché gli uni e gli altri (Municipio e autogestiti, ndr) trovino la maniera per andare verso una soluzione». Diversi politici presenti da parte di diversi schieramenti.